ITINERARIO II
stini, Pinuensi e Atri ini. Ma nessuna «li onesto grandi vip toccava diret-tjinontfi Inter,minia. Oggi si v«?
In tre ordini cran distinti i cittadini Interamniti, i firmar ir i corrispondenti a Senatori, i Cacnlirri dei quali i primi sci chiainavansi Srriri c la plebe. Fra le magistrature ne «-bbero forse una speciale, ifucila dei Quinyurmriri.
Caduto l'impero Romano, ed occupato uai barbari il Pretu/io subì la sorte delle altre province italiane. I Càuti presero la città ai Teramani e la distrussero. Ricostruita col nome di Apruzzo, Teramo passò con varie vicende dai Longobardi al Duea Spoletino con tutto il Pretuzio, il territorio Atriano, il Pinuen-i, Valvense, Amiternino, Forconense e Marsicano. Oltre ai He, riconosciuti ca^i suinemi di tutto lo Stato, ed al duca di Spoleto fu sottoposta al conte Aprutino «lei quale si trova cenno iu una lettera di S. Gregorio Magno a Passivo vescovo ili Fermo tra il 001 e il 002. Teramo fu la seda del contado e non del Gastal-dato, filine pretesero il Pellegrino ed il Giannoue, giacché il litixtaldtitux Trrum-nciixi.i Iu «pie Ilo di Terni, pur es-o compreso nel ducato di Spoleto. Il coni Ifiutii aveva sotto di s;«'• parecchi ufliciali minori, yuxlnlili, sia per l'amministrazione del loro patrimonio e delle loro ville, sia per l'assistenza ai placiti, por la Ima dei soldati e per la decisione delle liti. E queste niagistrutui': durarono, eon lievi variazioni, nei secoli seguenti, come ila una notizia dall'anno 080 conservataci dalla Cronaca Casaurien e. Ai Gastaldi Carlo Magno aggiunsi-dei giudici minori che si seeglievaiio fra i migliori cittadini. I conti, quantunque di nome soggetti ai duchi di Spoleto, come ((uesti all'Imperatore o He, fìirono ili /'atto gli assoluti signori delle città e delle terre loro assegnate, godendo di una autorità e di un potere «piasi .senza limiti. Ai barbari ed alla corruzione dai medesimi portata alla lingua latina si deve l'orse l'alterazione delia parola Prnrlutiimi in Aj>rutium, nome dato alla regione nostra verso la line del '¦colo VI o nei principi del VII, sebbene in qualche documento apparisca ancora il nome di Interamna a distinguere Teramo. iV i vescovi aprutini riè i conti ubarono però mai il distintivo di Interamuiti, ma di Aprutiensi ad indicare forse tutto il territorio soggetto alla loro dominazione. Dal Cnrtolnrlo della chiesa Aprutina, ossia dal registro dei giudicati, d-lle donazioni e di qualunque altri) contratto riguardante il Vescovado,che comincia dal 88li, come pure da varie Cronache, si hanno poche ma preziose notizie riguardanti l'.i/;»w/-l iti ni e la sua capitale /ntcriimnr.x, Iutrramnr, Terainne, come viene chiamata: in esso si rinvengono a ne he i nomi dei Conti, di alcuni Vescovi, successori di Opportuno, i beni e i feudi della chiesa ili S Maria.
rSel Luglio 1057 Teramo ospitava papa Vittore II che tenne un solenne placiti, presso il castello (ir Vitirr, determinando i confini della diocesi Ascolana e del-l'Aprutiua, e concedendo a questa molti privilegi, che vennero confermati ed ampliati con altra bolla di Anastasio IV. Tra il 1077 ed il 1078 l'gone di Malmozzetto inviato da Roberto Guiscardo s' impadroni di Teramo, e cosi sotto 'a nuova canonista Noi manna la nostra regione fu compresa nel ducato di Puglia. Ma quegli Normanni che prima invaselo il territorio Teramano non lo tennero che per 22 anni, cosicché, Come ce In mostrano alcuni documenti e sopratutto una memoria del 1101 che ¦'• una donazione all'episcopio di S. Maria ili Teramo, fu riacquistato per l'imperatore di Germania da Guarnirli che governava in quel tempo il ducato di Spoleto e la Marca di Fermo e di Ancona. Ottone dello stipite Longobardo •divenne di l>el nuovo signore della contea Aprutina, già posseduta dai suoi antenati e tenne solenne placito nel 1108. Durante il governo di Ottone, e dei suoi successori Enrico e Matteo fu vescovo di Teramo S. Berardo dei conti Palearea (Pagliara): a lui successe Guido II. Teramo cambiò in questi anni tir-volte di signoria : ossia nel 1127 tornando alla soggezione dei .Normanni, nel 1137 quando il rivale di He Ruggieri, Lotario, ne invase i possessi continentali, e nel 1111 tornando di nuovo e stabilmente sotto il dominio di Ruggieri. La dinastia degli antichi conti venne spogliata di ogni autorità, ed il primo conte di stirpe Normanna, che la storia ricorda fu Roberto, gran Giustiziere di Abruzzo, con residenza a Teramo, il «piale tenne solenne placito nel 11IS. Durante il Regno di Ruggieri, Teramo andò -soggetta a distruzione, intorno alla quale <• discorde il parere degli scrittori. Vi ha chi crede clic la citta assettata da Roberto di Basvivilta, conte di Loretello, dopo lunga ed accanita