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ITINERARIO II
Nel 1811 insorse contro il governo di Re Gioacchino e distrusse la statua che eri stata eretta al Ri* Giuseppe Bonapnrte. Fu rimessa all'obbedienza dal gen-rale Florestano Pepe; continuò quindi a seguire la sorte del reame di b ipoli tino all'unione al Regno d'Italia.
Oggi Teramo, capoluogo della provincia d'Abruzzo l'Itra I, è bella, colta, ricca, allegra, elegante popolata città.
Molti illustri unniini nelle scienze, nelle lettere, nelle arti, n -Ile armi, nei commerci, ne ile indmtrie, ebbe Teramo; «i limiteremo a menzionare insigni liimin ui della storia e dell'archeologia: il «-ronista Muzio Mu/.i (1530-1002), Càiuti li'M-ardino Delfieo, lo storico Nicola Pilni* (1777-1841), Berardo Quarta-p'Ile (17!i4-18U4), scienziato, <• sopra tutti l'illustre filosofo e -torico Melchiorre Deifico, nato di nobile famiglia il 1 agosto 1744, morto il ao giugno 183à. .Menzioneremo pure la iinpruv vi natrice Giannina Milli, natavi nel -182Ò e mort i a Firenze il 1*88.
An-li'' Teramo, come Aquila, fu tilora danneggiati da terremoti e special-iiiente da quelli del 22 ottobri* 11184 e della notte dal 4 al '.> dicembre 1406, ove perirono fra le rovine dei fabbrieati rirca 200 persone.
IV. Descrizione drilli città. — Anticamente la eitta era cinta di munì, clic avevano uno sviluppo di 7 chilometri circa, delle quali attualmente si vedono gli avanzi con sette poi te.
Li uà posizione a 2
Il ponte «lilla Vczzola è una mole maestosa incominci ita ivi 24 giugno 1833. ,su dis-gno ili Carlo Forti. Dopo l!i unni di lavoro, una serie di 11 archi riunì le due sponde per 2i>0 ut. Attraversato il polite, si arriva ad una spianata: a destra sono le mura «Iella citta, a sinistra il Con cento. Questo edificio, che rimout i al secolo XIII. sorse per raccogliere le Benedettine di Smif 'Air/elo del Ir jUmn ; nella prima meta del secolo XV fu ampliato dai Minori Osservanti, che vi rimasero per cinque s -eoli. Ora forma l'ala orientile «Ini distretto militari'. La contigui chi-'.i della Mutimi un tir!! (ìrazie contiene uni immagine d-dla Vergine assai venerat i ¦ • una croce ili argento, opera del òOO.
L ' mura della città -olio miseri avanzi: costrutte ul liuire del secolo XIII, erano forti di bastioni, torri, merli e sette porte e altrettante fontane.
Entrando in città per Porta Reale o Porta Madonna, costruiti per farne un arco rimasto incompiuto, a destra si trova un edificio dalla gran mole laterizia, d db* line semplici, dal disegno grandioso. Nel I 2 2 7 era finito: nel 1327 fu ampliato e restaurato nel 4.'>77. Intorno ad un pozzo e a poche case, secondo la tradizione, l'ondate da San Francese,,, quell'edificio veniva dedicato al frate d'Assisi con un convento al lato orientale, ove il chiostro con lapide e fregi architettonici può vedersi anche og^i dall'ingresso dell'Intendenza di finanza. Della gran mole riiinngoiio notevoli la porta della fronte riccamente scolpita e due finestre della sa-restia bipartite da colonnini varianient • adorni di fregi e su basi a test» umane. Tutto il r-.sto è scomparso dojpo restauri inopportuni, che bau distrutto pitture a fresco e costruzioni ogivali. Il campanile fu inalzato nel 1309 da Antonio Fiorii di San Valentino. La chiesi è oggi dedicata a S. Antonio. — I-• due porte di Santa Maria a Bitetto, ogni Comizio agrario, sono anche, opere del secolo XIII, ma più semplici di quella di Sant'Antonio. — Pacando innanzi alla chiesa pel < orso Sant'Antonio, a destra si trova il largo o piazzale di S. Antonio, ove di fronte alla finestra della sagrestia e la casa a due piani dei signori di Melatimi, una delle famiglie più nobili e potenti di origine longobarda. Si distingue dalle altre per due portoni ad arco bruto ed un terzo ad arco tondo, aperto di poi a per un primo ordine di sei finestre