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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL GRUPPO DEI MONTI DELLA LAG A
   (il
   quadrato divise nel mezzo da colonnini verticali di pietra ricchi d'intagli vari lungo il fusto ed ai capitelli c posanti alcuni su leoni accosciati, altri su teste umane. Al sommo del primo portone si vede lo stemma Melatiniano, un melo dal fusto tronco, alqumto danneggiato nel 1790 dalla fui.in gallica di distruggere stemmi e ricordi di altre signorie e ui altri tempi. Sorgeva ad isola con un giardino ad un lato sul finire del 1200, quando i Melatini dal castello del loro nome se ne vennero come tanti altri a ripopolare Teramo, mossi dai privilegi e dagli agi cittadini promessi dal vescovo, alb ra signore e principe feudale della ritta. Roberto nel -1:172 ne compi la ricostruzione. Questa casa ricorda i più granili avvenimenti nel corso di quattro secoli ili vita medievale. Qui si raccoglievano i pirtigiani di questi signori per combattere ^li Antonellisti della parte avversa; qui Enrico Melatimi, nel 1390, risolse di chiamare il conte Antonio Acquaviva per abbattere il tiranno Antonello ; qui egli, mosso da onore oltraggiato, medito ed esegui, nel Ii07, l'uccisione del duca d'Atri Andrea Matteo; qui fu festeggiato il tremendo Giosia n -1 1 4:>0. Questi ultimo avvenimento è ricordato dalla lapide di cui diremo più oltre.
   Proseguendo pel corso S. Antonio, a dritta della via di Santa Maria Maggiore, si entra in una chiesuola detta di S. Anna dei Poni petti. Sono due cappelle dell'antica Cattedrale, edificio dell'Vili, forse del VI secolo. Son quasi atterrate fino ai capitelli della crocerà. Da lato si vedono i resti del campili]le di pietra (v. più sotto). In questi dintorni si sono rinvenuti marmi e mosaici ritenuti appartenere alla Basilica di un pubb.ico portico, e altri edifici di Internami a.
   Proseguendo pel Corso, alla piazza favoni, già del Mercato, ,si incontrano i due maggiori monumenti del medio evo, la porta della Cattedrale e il campanile. — La Cattedrale è monumento notevole. La chiesa Aprutina è antichissima, giacché ebbe vescovi propri molto prima del secolo M. La Cattedrale dedicata alla Vergine Maria fu quasi intieramente distrutta dal Conte Roberto «li Bassavill.i, . e, etto due cappelle, le quali formano ora la piccola chiesa di S. Getullio, altrimenti S. Anna, appartenente ai signori Poin-petti. Ed anche oggi si mostra, come si è detto sopra, la base della vecchia torre in pietra in belle e grandiose forme, detta volgarmente, insieme alle attigue fabbriche di proprietà della chiesa vescovile, Caimi di S. Bertrrd0, ed un interno in cui si ammirano vòlte a croce, che poggiavano sopra colonne con capitelli d'ordine ionico, alcuni pregevoli avanzi di pitture a fresco, ed una iscrizione ricordante forse il nome dell'artista. 11 già vescovo Guido, vedendo che la chiesa non p t-'va essere restaurata che con spese ingenti, ne fabbricò un'altra dalle fondamenta, dedicandola del pari a S. Maria, in luogo più centrale e meglio adatta al culto dei fedeli, ove venne seppellito nel 1171. Poche ed insignificanti variazioni architettoniche subì quest'edilìzio sotto il governo dei vescovi succeduti a Guido: non cosi durante il vescovado di Nicolò degli Arcioni, nobil romano, che nel 1332 le' ampliare la porta maestra ed ornarla di colonnette, statue, intagli ed altri ornamenti, lavoro che affidò a Diodato Romano. Inoltre, per render a più spaziosi, prolungò la chiesa verso ponente e fabbricò tutta la parte che rimane .opra l'attuale Cappellone di San Berardo, e fere costruire inoltre la cappella della Nascita del Signore, che servi poi di sepoltura ai Vescovi.
   La Cattedrale ili stile neolatino, ili massima parte adunque opera del secolo XIV. perchè rinnovata fra il 1*17 e il 433f», venne ampliati con fabbrica che i vescovi b- addossarono con lare barocco nel secolo susseguente. La sua facciata a pietra ed a mattoni, senza ordine ed armonia disposti, mostra i disordinati restauri dei diversi secoli ed il poco gusto degli artefici che vi posero mimo; priva di decorazioni e di quello siile elegante e grandioso che rese illustri i monumenti abruzzesi dei secoli precedenti, presenta la forma quadrangolare, simile alla Cattedrale di Atri, ed é adorna di un semplice cornicione di mattoni intagliati, vagamente commessi, terminata da lunghi merli, che lo coronano a guisa di Iregio. Alcuni pilastri, che si vedono tuttora, accennano torse all'esistenza di un portico sul davanti della chiesa in tempi assai remoti. Dalle t,v porte, cui si accede j ei dieci -cilini di marmo, clic -i prolungano su tutta la lunghezza «Iella facciata, qurll i di mezzo e bellissima, ed è a ravioli -limata uno «lei più egregi monumenti «li arte della provincia Teramana. Sei