Stai consultando: 'Guida dell'Abruzzo ', Enrico Abbate

   

Pagina (137/294)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (137/294)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   84
   ITINERARIO II IL GRUPPO DEI MONTI DELLA LA'IA sr>
   colonnine, lo pi ime due sul davanti rotonde, a spirale lo altre quattro, sostengono più archi concentrici a tutto se.    nel mezzo, quello del Vescovo Nicolò degli Arcioni, rappresentante un arcione da basto; a destra lo stemma di Teramo, a sinistra quello di Atri, monumento eretto forse alla buona amicizia fra le due citta; sulla lunetta dell'arco è effigiato a fresco il monogramma di Maria circondato da raggi luminosi.
   Le colonne d'ordine corinzio che adornavano la cattedrale, l'ornato descritto e l' altro dello stesso tempo che s'ammira nel portone della chiesa di S. Francesco, opera forse dello stesso De-dato, e la maggior parte dei lavori antichi « dei bassi temiti, che si vedono in Teramo, sono di pietn viva della cava di Joannella. Ed altri lavori della stessa pietra esistono tuttodì, fra cui la Tazza del Battistero col suo piedistallo e gli stipiti delle porte della chiesa di S. Matteo e dello Spirito Santo dovuti agli scultori Ascolani Ciosafatti.
   Sotto il Vescovado di Pietro della Valle furono condotti due dipinti sul muro boreale delle bottege attigue al Duomo, sporgenti sulla piazza del Mercato, dipinti rappresentanti fatti del Vescovo liuido. — Poco appresso, nel I Ì83 venne anche compiuta la torre, e tra le molte campane, una ve n'era del peso di 44,000 libbre di metallo, nella fusione del quale fu mescolato molto argento e un pò d' orti.
   Il Duomo di Teramo venne in seguito rimodernato; Monsignor De Rossi pose la prima pietra del nuovo fabbricato nel 6 marzo 1739; furono ricostruiti i soli muri laterali dell'antica chiesa, giacchi' (a nave superiore e la facciata restaurata da Nicolò degli Arcioni si conservavano in buono stato; furono sostituiti alcuni pilastri alle vecchie pregevoli colonne; si costruirono vòlte, si rinnovò il tetto, l'intonaco e il pavimento: l'aitar maggiore venne trasportato verso la parte posteriore della chiesa. Questi restauri eseguiti con poco gusto e con minore intelligenza distrussero alcuni antichi monumenti con irreparabile danno delle arti. Si dice infatti che la nave inferiore del duomo tosse stata anticamente il tempio di Giunone, e lo imlicavano forse l'antichitu del colonnato e d'altri frammenti d'iscrizioni esistenti nel pavimento. Ma le colonne, i capitelli, le basi, che non rimasero rincalzate dal fabbricato nuovo, giacquero molto tempo ammucchiati nella Piazza inferiore, finché l'un dopo l'altro furono rubati per essere alla rinfusa impiegati.
   L'interno della Cattedrale presenta ora tre navate divise da scelte ed eleganti colonne di pietra con fregi intagliati attorno. Questi appoggiano su leoni accosciati stringenti fra le branche altri animali e terminano con.capitelli di vario stile. Per gradini si scende alla cripta di S. Berardo ove si trova il corpo del Patrono. Si risale da questa e avanti all' aitar maggiore si trova un paliotto d'argento massiccio, elie «• ciò che rende piti pregiata la Cattedrale di Teramo, e resta monumento insigne dello splendore dell'eccellenza dell'arte abruzzese nei passati secoli. Questo paliotto che il giorno