ITINERARIO II IL GRUPPO DEI MONTI DELLA LAGA 1)7
di loro fece scolpire la detti .scrìtti. Da quell'anno gli Antonellisti si dissero anche Mazzaclocchi per contrapposto ai M -latini, che per l'impiccagione dcj
capi si dissero .aiprimati.
Proseguendo per la via «li Porti Romana, giunti al termine, si esce dalla città e volgendo pel viale a destra, si arriva al Giardino pubblico, in un vasto piazzale del quale .si vedono lontano i graziosi edifici in stile medio-evale del pitt.re Della Monica e si ha una grandiosa veduta sull'imponente Gran Sasso. Ivi sorgeva il castello di Giosia Acquaviva inalzatovi verso il 4 4-30 e diroccato a furor di popolo il 13 gennaio 1 it>2.
Possiamo di qui rientrare in città per la Porta San Giorgio e percorrere tutto il corso S. Giorgio, la via principale di Teramo ; subito a sinistra, in un largo, è il Teatro principale. In fondo essa termina sulla vasta pi,izza Vittorio Emanuele : a destra « il palazzo della Prefettura, a sinistra l'antico teatro eretto nel 1791. Di fronte una via conduce alla piazza del Mercato e u quel.a della Cattedrale (v. sopra). Noi prendiamo a destra per la via dei Tribunali, e troviamo in breve a sinistra il palazzo dei Tribunali, ove al pi in terreno sono gli uffici ilei la Post i. Nella sala delle Assisie, ricca di stucchi, è notevole il gran quadro a tempra di Gennaro Della Monica, finito nel 1° novembre 1880, delle dimensioni di '» metri di altezzi per 8 di larghezza. Ilrut . dall'alto domina persone e cose, dando sentenzi che fa scendere dalla scoia clinde Collatin inorridito, l'uà cinquantina di Romani sono raccolti a gruppi e mostrano commozioni varie.
Nel lì. Istituto tecnico è una ricca e rara collezione di conchiglie marine. Il palazzo Delfico merita una visita per la sua facciata principale, per lo senio ne dalla vast i e maestosa proporzione e per molte stanze ricche di lavori d'arte. Passato il Liceo, nell'atrio del «piale è il busto a Michele Delfico, sono raccolti in un modesto edificio l i studio di Dell» Monica, il Piccolo .Museo e la Pinacoteca. Nella sila «lei Museo si conservi una piccola raccolt i di quadri, in buona parte dovuta ai consigli di Gennaro Della Monica; vi sono ilruni pregevoli dipinti. Nel piano superioie si vedono torsi di statue. bu>ti, capitelli e qualche fregio n rilievo. Nella .scala a destra e a sinistra sono la tele della Pniacot e a comunale. Vi sono anche pitture greche n bizantine e tavole dei secoli XIII e XIV. Soprattutto è n tcvole una tavola con figure u fondo dorato, divisa in l'J scompartimenti, in ciascuno dei quali vengono effigiati santi e .ant Nel piano inferiore l'artista volle effigiare Sant'Ambrogio con pasturale in ninno e San Gerolamo in abito cardinalizio e Sant'Agostino, uno dei protettori di Teramo, con paludamento vescovile; nel mezzo Gesù e lu Vergine. Intorno una bellissima corona d'angioli. Nello stesso •oinp irti mento . ma nella porte inferiore, si vede nei mezzo una citta circondata da mura, torri e due fiumi; a dritti monaci col loro priore ni ginocchio, a sinistra i cittadini coi costumi del tempi, in atto suppli-clievole ; il umil ici, poi ti la scritta : Maji.ttri Sifulai/, la città la par.il i Teramani. A sinistra San Rerardo, poi un San Nicolo, un San Gregorio •¦ S. Nicola da Tolentino, con motti allusivi. Sol davanti è rappresentato in ginocchio l'utili i culi la sci itti: Jarotio (ir f'inrr. Il quadro apparteneva alla chiesa di S. Agostino <• la composizione, eseguita a I cranio d il celebre pittare vcncz.ano, davvero stupendi per verità, espressione, grazia, morbidezza ili pennello. In una quarta sala sono 120 quadri, proprietà dei signori Radia.
Sono poi di menzionare l'Orfanotrofio Regina Margherita in contrada ( q-i.uccini, li vicino palazzo della Scuola Ma^i>trale, e la Biblioteca del Conviti . Nazionale, rlie si inizio col dono di una ricca collezione di libri, futto d il c.-valicr Melchiorre Delfico, e fu poi aumentata con altri doni e acquisti, non-clic li* chi so di San il nedett . San Francesco e Sant'Agostino.
Dalla Piazza d'Armi, detta dei Cappuccini, >i gode bellissima vista d'I Grin Sasso d'Italia e delle Gemelle di Civitella del Tronto e cosi pure delle colline «-ho dominano la città.
V. Dintorni : Poco lontano d i Teramo, nella frazione di Miano, sono due sor-centi d'acque saline (cloruro ili calce e di magnesia, carbonato c solfato di edee), e tre sorgenti sol fu ree (acido solfidrico, idrosolfati di calce, bicarbonato di ealoe e magnesia). Queste acque però sono attualmente poco in uso e non vi è anness i alcun stabilimento.