II. GRUPPO DEI MONTI DELLA LAGA
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notizie .si Lamio upprcv.o, che diniostiano essersi questa eliiesa conservati titoli e dignità di preposituia, dignità ambita dai principali Signori pei figli che si dedicavano alla carriera ecclesiastica.
Il tempio si mantenne iu fiore lino ai princìpii del secolo X\ 11. Poi decadde. e nell'aprile del -18Ì0 se j.e progettò nientedimeno che la demolizione incominciandosi ad abbattere l'arco della porta principale e le colonne che lo sostenevano per conservarle nella casa municipale! Cosi i dipinti a fresco nell'interno della chiesa vennero cancellati, ed una quantità di mattoni Cor bell'intaglio e di pietre scolpite tolte dai frontispizio, trasportati altrove. Ma per la soli-i zia di Angelo Antonio Cosmo de Bartolomei, nel ISil la chiesa l'u restaurata e riaperti al culto.
La chiesa mostra iu tutta la Mia costruzione, e specialmente nella bella tacciata esterna, i progressi dell'arte nel * reo lo XII. l'ondata forse nel IX o X secolo, fu certo restaurata e migliorata nel XII, e probabilmente quando il gran vescovo Guido, tornato da.ia Sicilia, ove dal Re Guglielmo ivcvn ottenuto privilegi e supremazie sulla città di Teramo, a testimonianza della sua riconoscenza verso Castel S. Flaviauo, che gli aveva offerto sicuro lifugio nei giorni dell'assedio e della distruzione della sua seconda patria, t.nerata dal fiero Conti: di Lorctello, volle rendere più bella e sontuosa una chiesa Compresa nel sobborgo di S. Flaviano, ma appartenente all'episcopio Vprutiuo. — Questo monumento presenta nella sua costruzione interna una struttura singolare, basata >ui priucipii delle discipline simboliche .con caratteri propri di buona parte degli edilizi sacri dell'età di mezzo, E ampia, u due navate, con un gin» di archi grandioso, sostenuti da due grosse colonne i fabbrica, di forma circolare l'uria, quadrata l'altra, le quali forse subirono col tempo variazioni della loro forma primitiva. La chiesa si slarga sulla <1 ritta di chi entia, Co .sicché la navata a destra resta come isolata e fa quasi parte da se. iu fondo, sotto ciascuna r.avata, sorgouo due altari di costruzione inodorila: forse in una delle pareti longitudinali, a somiglianza degli edifizi acri dal VII al XII secolo, era collocato l'ambone, del quale oggi non rimangono che pochi ruderi confusi alla enorme quantità di macerie che ingombrano il terreno adiacente. Forse la chiesa anticamente doveva essere adorna di ui a cappella nella parte superiore, sulla sinistra dell'altare, in faccia alla porta d'ingresso, come lo prova un arco di mattoni a tutto sesto di antica costruzione, mutato iu appresso. iVIa l'interno è oggi tutto rifatto ed ! a subito, col volger degli anni, profonde trasformazioni, che hanno modificata, non poco, la sua furnm primitiva, elegante, semplice e grandiosa. Un convento aei Passionati fabbricato a lato della chiesa deturpò buona parte della facciata laterale esterna, col richiudere alcune finestre di form i ogivali? t mattoni ccntinati, e furono modificate anche le disposizioni architettoniche iuternn della chiesa, e scomparvero pregevoli pitture a fresco dalle pareti. — A sinistra di chi entra si vedono ancora alcune figure di Santi, Vescovi, Abati o Dottori, ed alcune religiose iu costume dell'epoca, avendo la unni giunte, e gli occhi rivolti verso il cielo in soave atteggiamento di preghiera: queste: figure mostrano quale e quanta eccellenza avesse raggiunto l'arte della pittura in questa regione. — Degna di maggiore attenzione in quo ti chiesa è la facciati esterna con la elegante porta istoriata; la facciata, come tutto l'esterno della chiesa, è costruita a mattoni lavorati e ccntinati, tli stile semplice, severo presenta nell'estremità un giro degli stessi mattoni l'ormanti piccoli semicerchi, ciascuno dei quali racchiude un rosone concavo di figulina a grossi liori che fanno di se bella vista. — Alla destra della • hirsa sorgi- il campanile, rimodernato, ma pregevole un tempo sopratutto per la sua campana, bell'opera del secolo XIV, ma che oggi più non esiste, perchè. rotta venne fusa in due; una di queste due campane appartiene ora alla chiesa di S. Rocco, che fa parte del convitto femminile di Giulianova. Una leggenda conservatasi fri il popolo racconta che, mentre Maometto II volevi inv adere l'Italia, alcuni turchi, sbarcati presso l'antico S. Flaviano, tentarono di trasportare altrove questa campana; ma per quanta forza vi adoperassero ogni loro conato rimase,prodigiosamente infruttuoso! — La porta è condotta con sommo magistero. E ornata di un largo archivolto. Composto di più archi semi-circolari e poggianti su due leoni iu riposo, i quali alla lor volta