II. GRUPPO DEI MONTI DELLA LAGA 71
liumicclli e superando la eresta delle alture, che fra quelli sono interposte.
A 0 km. si è in vista di Corrano, paesello che ò a sinistra poco sopra alla via e che conserva le rovine del più antico e potente castello di questa regione, quello di Melatino. Questo sorgeva su di un colle, alto 700 metri e nei giorni lieti di più se-eoli. dal IX al XV, accorrevano, a rendere omaggio ai loro signori, genti da più parti dell'Abruzzo. Dai ruderi, girando lo sguainili attorno, si ha in vista il mare e i monti di Civitella in mezzo. Seesi dal castello si riprende la via che corre presso burroni profondi, tagliati a picco, pittoreschi nell'orrida loro natura. Bellissima la veduta su lutto il gruppo del (ìran Sasso. A km. 8.4- si arriva ad alcune case dette La Traversa (407 m.), ove a destra una strada carrozzabile in km. 2,H, passando per la frazione di Nocella, conduce a
Campii (396 m. — A bit. 10*222. — Albergo di Tempera Giuseppe e della Posta. — Trattoria della Vittoria — Capol. di mimi. — Circoliti, ai Teramo (km. 11,2) — l'IT. post, e tri.. — Staz. ferr. Teramo -— Carrozza postale tre volte al giorno, L. 0,7j). — E una piccola città in clima mite e salubre con bel panorama sulle adiacenti colline e su cliniche tratto del mare, in territorio vanto e l'ertile in granaglie, vino, legumi, (rutti d'ogni specie e liquorizia, bagnata dalle acque di alcuni torrenti e collocata sopra ameno colle, alle falde ilei monte Follone o Fultrone o di Campii, fecondo di piante pregevoli ed in particolare di genziana, valeriana, tornici.tilla, stellanti, lunaria. — Secondo il Palma il nome deriva da Gallipoli o Campicelli com'era chi anata quella ristretti auperfice, a paragone aei campi più al disotto formati e tagliati dal Fiumicello. Altri crede che Campii sia stata cosi denominata dalla fo dazione intra campox che ne fecero i fuorusciti del castello di Campiglio. A levante è il sobborgo Cast dnuovo, a ponente quello Nocella. — Campii ebb origine nei primordi del medio evo e forse alla discesa dei Longobardi in Italia e fu dapprima terra feudale. La prima memoria è dell' 81)i in un documento in cui si tratta di un cambio concluso fra il conte Adalberto e il vescovo Giovanni il'Apruzio. Nel 1260 la si trova in possesso di Camillo di Favy, figlio di Gu-glicurri divenne poi demaniale, ma nel 1b38 dall'Imperatore Carlo V fu data in dote a Margherita d'Austro», sua figlia naturale, sposata in seconde nozze ad Ottavio Farnese. Nel L>'»7 fu presa e saccheggiata con grandi stragi dai francesi sotto il comando del duca di Ghisa. Estintasi in Antonio Fan esc la linea maghile di questa famiglia per diritto di successione tutto il patrimonio faruesiat o in Abruzzo, e eon esso Campii, passò nel potere di Carlo III di llorbone, figlio di Elisabetta. Cosi Campii ritornò immediatamente soggetto ai Re di Napoli. — Fra gli edilizi è degno ui ricordo il Palazzo /iarlamcntarc, ora palazzo municipale, notevole per la sua forni i grandiosa e per l'architettura minutici semplice e severa, ma non priva di maestà. Sorge sulla piazza maggiore, di fronte all'artica cattedrale, ed e composto d'un solo piano ; il secondo è appena cominciato. In una lapide collocata sotto una delle otto finestre ad arco acuto si trova scolpito l'ani o 1.V20, che ad alcuni par voglia ricord tre l'epoca in cui venne innalzato* mentre l'architcttura é del secolo XV. Il pianterreno l'orni ito da un amp o ed elegante portico di sette archi, girati a tutto sesto, e sostenuto da grossi pilastri; tutto l'edilizio è rivestito esteriormente da travertino e da pietre di tufo ben riquadrate. Due ampie scale davai o accesso al primo piano; l i prima CO'•duceva ad un vastissimo salone, destinato ai parlamenti generati, dei quali facevano parte tutti i capi di famiglia per decidere dei destini della patria, ¦ sulla Irò-te si legge tuttavia la epigrafe: Saint palifica .m/>rrma consultatili. A mezzodì del salone si trovava l'abitazione del capii ino ; l'altra .scala che aveva a destra il ricchissimo Mante iti pietà coitduceva alla residei za dei Signori del R-ggimej.to. Il luogo, ove si raccoglievano i consiglieri nella gran sala, era