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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL GRUPPO DEI MONTI DELLA 1 AGA
   Sii
   parai : Cellino Attanasio, Cerinignano, Atri, Mutignano, Montepagano, Noia re «on.
   Oltre la via carrozzabile, clic va a raggiungrre la provinciale del Vumano, vi è anche la consortile di Cologna, per la quale si collega sollecitamente con Notaresco, Castellalto. Cologna, Montepagano e Giulian.va, nonché con la stazione ferroviaria di Notaresco e la via provinciale per Teramo. — Il territorio c fertile in cereali, olii e vini, di cui si fa commercio, e l'industria principale è l'allev linei to dei bachi da seta. — Sull'origine del nome del paese. non si ha che l'opinione del Palma, cioè che derivi da muro, quando l'installata p -polazione si risolse di assicurarsi con recinto murato. Muro si trova denominato il paese in un documento del 1021, e Murro in altro della stessa epoca ; Murra nel 110-1. L'appellativo di d'Ora fu aggiunto dopo l'unificazione del Regno, per distinguerlo da altri paesi omonimi, e fu desunto dalla feracità del suolo. — Preo si sa della storia: Lucio De Dura, secondo il Gazzella, avrebbe avuto in dono da Carlo I questa terra che poi fu feudo dei Duchi d'Aequaviva.
   Nell'abitato l'unico monumento notevole è la chiesa parrocchiale di San Salvatore. E un edificio del secolo XIV, isolato, nel punto migliore del p :ese. A un lato esterno, in caratteri gotici, è la iscrizione seguente : .1. L). MCCCXXXf Domo p. p. J ah anni XXII rei/nanfe domina nastro Hetje fioherto, tempore Fruneisei de Aquaviva Dompuus Martinus Preposi tus dr Murro fedi fieri /ine npus. Magister L'è ni il is de Ripatransonl vie ferii.
   Nel cosi detto Fosso dell'Acqua Santa e una sorgente solfurea che versa iu -2't ore 2000 litri d'acqua.
   Santa Maria di Propezzano. — Nel territorio di questo Comune è questa famosa chiesa, a circa 3 lui). Si trova precisamente a km. 1 1,2 dalla via provinciale del Vernano sulla diramazione per Not iresco. Questa chiesa, senza attendere gli anacronismi delle due leggende scritte in caratteri gotici sulla porta, el.lie certo origine antichissima e fu forse dapprima tempio pagano* tr sformato in appresso in basilica cristiana. Nel 71a sembra venisse ampliata ed arricchita pel fatto narrato dalla leggenda dell'apparizione della Vergine il 10 maggio di tale anno, propizia ai miseri e consolatrice degli afflitti, d'onde il nome di S. Maria de Propinano, corrotto in appresso in Propcz-zano. Ebbe privilegi ed indulgenze da Bonifacio IX con breve da Perugia ilei 21 aprii 1303, ed altro da Roma del 7 maggio 1394. — L'Abbadia divenne splendida e ricchissima di molte terre, e tenne il dominio feudale di due Terzi d I mandamento di Notaresco e lo spirituale di tutte le circostanti popolazioni. Null'u tri» si sa della su i storia dall'epoca della fondazione fino al 139(5, nel quale anno Andrea Matteo Acquavi va, duca d'Atri, cominciò ad accampare pretese sul Cenobio, già di molto decaduto. 1 suoi successori se ne appropriarono il patronato; e cosi Propezzano divenne piatto di Casa Acqua-vivi, e gli investiti mutarono il titolo modesto di Preposili in quello più magnifico di Abati.
   I.a facciata della chiesa, distinta in due corpi di fabbrica, è ili stile semplice con cornice adorna da un piccolo fregio di mattoni centinati e da una elegante finestra rotonda formata da più cerchi concentrici, con pregevoli decora/ioni iu terra cotta. A fianco sorgono una torre quadrata ad uso di campanile a due piani ed un edificio di massa imponente, clic formava l' antico chiostro. Si accede alla chiesa per un ampia portico a sesto acuto, sostenuto da colonne con capitelli senza fregio ; l'interno di questo portico, o atrio, era tutto dipinto a fresco con rappresentazioni di tre pellegrini, del loro sonno fatto sotto un albero di corniolo, dell'apparizione ad essi della Vergine; ma oggi di queste pitture restano solamente i due pontefici, Martino e Bonifacio, che recano in mano, scritti in caratteri gotici, i privilegi concessi alla chiesa. — La porta cosi detta Santa, che si apre solo nella festa del 9-10 maggio e dell'Ascensione del Signore, nelle quali grandissimo è il concorso dai paesi della provincia, è la meglio conservata. Si compone di più archi a tutto sesto, poggianti sopra un gruppo di quattro colonne, con vaghissimi capitelli, il tutto adorno «li fregi, meandri, fogliami, festoni e arabeschi. E un pregevole monumento d'arte della fine del secolo XIII o primi del XIV.
   Il tempio nel suo interno e ampio, a tre navate, con archi sostenuti da pi.