Stai consultando: 'Guida dell'Abruzzo ', Enrico Abbate

   

Pagina (161/294)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (161/294)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   84 ITINERARIO II IL GRUPPO DEI MONTI DELLA LA'IA sr>
   orano ritornati in Regio Demanio per la morte senza figli del celebre Berardo di Tortoreto, insignito del tit do «li milite giustiziere di Abruzzo e di Sicili» . itra nel 1278-71» e poscia di Sicilia ultra. Si sa poi che nel 1318 Tortoreto ipporteneva al vescovo Arcione, e nel 1446 venne concesso da Alfonso d'Aragona a Giosia Acquuvivn, per la ribellione di Andrea Matteo Acquaviva, che 'i ra muto a Franerei» Maria Sforza. Fra i feudi restituiti nel 1530 al Dui ,» d'Atri, si trova menzionato Tortoreto, e alla meta del secolo XVI ebbe luogo nei campi di Tortoreto una fazione guerresca fra francesi e spagnuoli, che i disputavano il Reame ili Napoli.
   Ma quando sia sorto Tortoreto è ignoto; fu certo castello baronale d i bassi tempi eretto forse verso la metà del secolo XI, in lungo eminente, distrutti i molti paesi, dei quali si scorgono tuttora le tracce nel suo teniment . e lungo il corso occidentale dell' antica Salaria. Dal suo stemma, una torto-iella posata sopra tre monti, si vuole dedurre che il nome, derivasse dall'abbondanza di tortore, che ancor si vedono in grande copia, e da la marcati tortuosità sua, onde è risultata la gibbosità della terra e delle mura.
   Monumento pregevole in Tortoreto è la chiesa di S. Maria della Misericordia, che venne innalzata dope il 1348, anno luttuoso per l'Italia, per la terribile pestilenza. A S. Mara della Misericordia ricorsero in tal congiuntura i fedeli; e Campii, Teramo, Bollante, Forccll i innalzarono templi Con confraternite, ospedali ed opere di carità, e fra questi il più cospicuo fu quello di Tortoreto, che manteneva a sue spese un Ospedale e stipendiavi dieci cappellani. La chiesa ha forma rettangolare, id una sola navata; dietro l'aitar maggiore è un piccolo abside, che serve ad uso di coro, le pitture, che adornano la volta e lo pareti, sono di epoca diversa. Quelle nell'abside rappresentano Cristo sulla Croce, fra la Vergine e il gruppo dello Marie. A destra un Deposto dulia croce c a sinistra Gesù crocifissa. Nella volta a lunette si vede dipinto nel mezzo, su medaglione a fondo di oro scolorato dal tempo, il Redentore, avente nella sinistra il vessillo spiegato: intorno una bella corona di Angeli. Altri dipinti adornano il tempio, tra i quali i quattro Evangelisti coi loro animali simbolici. Cristo che cade sotta il peto della Croce, il megli » conservato. Questi dipinti sono erto da attribuirsi alla metà del secolo XVI, al 1530, ed alcuni anche del XVII. Il disegno non é sempre corretto, il colorito non sempre usato con sobrietà. Il Luzi e il Bindi hanno attribuito le migliori a qualche allievo di Nicola dell'Amatrice. Questo tempio è oggi in condizioni ai deplorevole abbandono, ed è sperabile enei lavori ai riparazione sollecitati, siano condotti a termine.
   Nella Chiesa di S. Agostino é pregevole la statua di terracott » che rappresenta la Madonna della Consolazione.
   A km. 23 1/2 è la Stazione di Tortoreto-Nereto, e a km. 24,2 la via ohe conduce a Nereto (v. pag. 80).
   La strada, che finora si era tenuta a sinistra della ferrovia, corre ora per lungo tratto a destra fra essa ed il mare, avendo a km. 22.2 attraversata la ferrovia.
   A km. 31,3 è una via a sinistra, che sale a Colonnella (\. pag. 79); poco oltre è la foce del Tronto, attraversando il quale su un ponte di barche, la via esce dall'Abruzzo ed entnr nelle Marche. Nei dintorni, prima di questo traghetto, sorgeva l'antica importantissima città di
   Truentum. I^a fondazione di que*ta città si fa risalire ai Liburni, i quali dall' Jllirio si trapiantarono sull'opposta spiaggia dell'Adriatico. I/O stato fiorente della città non pare dubbio, giacche nei tempi susseguenti spedi una colonia noli' Italia superiore e propriamente nel l-'oro dei Truentini. Ma dello più antiche vicende della citta, nulla sappiamo, se non che tielja secondi» guerra cartaginese molti cittadini combatterono le schiere romane. È ricordato Cast rum Trumtinum durante le guerre civili, quale uno dei luoghi occupati