il gruppo dei monti della i.aga
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Questa giogaia comincia sul Tronto, ad oriente di Arcuinoli, col culle di l'onte Guidone (2071 ni.), prosegue con molile Piz-zitcllo (2-222 in.), con Pizzo di Sevo (2422 in.), cosi dello dalla ni.), con Pizzo di Moscio (24-11 in.), meno elevalo, ina più ripido e più denudato del Pizzo di Sevo; con monte Pallone (2-200 in.), erroneamente scritto Pelone, nella caria dell'I. G. M., con monte Gorzano o meglio Gozzano (2455 ni.), detto anche monte di Rosolio, coi monti della Laghetta (23f>9 e -2270 m.), col monte di Mezzo (21 HO ni.), col Colle del Yenlo ilC'21 ni.), dal quale si abbassa sulla stretta vallata del Rio Facino, per rialzarsi e terminare col monte Piano (1720 ni.) precipitosamente sul Vomano, di fronte alla maestosa roccia del Gran Sasso.
Curiosissima nel suo andamento è questa lunga giogaia, di calcarea grossolana a strali alti ed orizzontali, ricca di conchiglie fossili, mentre le valli che si stendono ai piedi sono, per qualche metro di spessore, coperte di terreno alluvionale. Denudali dal disboscamento i dossi montani, l'erosione ha prodotto grandi fenditure a lungo ed a traverso, dall'alto al basso nel ripido pendio dei monti, e scoscendimenti d'immense rupi con caverne forniate dai massi su cui sono poggiate. Piccole valli giacciono ed intersecano in tutti i sensi le falde della giogaia, che, caratteristica rara nell'Appennino centrale, è ricchissima di sorgenti, le quali danno origine a parecchi fiumi, rivi e torrenti. Oltre a parecchi rivi, che vanno ad ingrossare il Tronto e scendono dal versante occidentale del Pizzo di Sevo e del Giaccio Porcelli, da questi due monti ha origine il fosso Castellano, importante fiume che irriga la valle omonima. .Nei monti della Laghella nascono il fiume Tronto ed il rio Fucino, che va a scaricarsi nel Vomano, e parecchi altri rivi meno importanti.
Tutto le acque di questa giogaia si versano nell'Adriatico.
A N.E. di essa un'altra sorge con direzione di N.E.-S.O., che comincia di fronte al Pizzo di Moscio, forma la parete orientale della valle Castellana e termina sul torrente Castellano, quasi di fi-onte ad Ascoli. Comincia procedendo da S.O. a N.F.. col monte Ceraso (1412 ni.), prosegue, pel Piano dei Morti il124 in.), col monto Cicconc (I2i>1 ni.),col monte Farina (1890 m.), col monte fratale (1424 in.), col molile di Campii (1721 ni.) e col monte Girello (1797 ni.) per terminare, al disopra del torrente Castellano, a N., col monte dei Fiori (1714 ni.).
Questa giogaia è un lato della valle Castellana, ove scorre il torrente omonimo, il quale, sotto alla sua sorgcnle, forma il confine tra il Piceno e l'Abruzzo, con un corso tortuoso in direzione di X.E., c va a gettarsi, al di là del monte dei Fiori,