II. (ila ITO UHI. (IRAN -AS<() l'i!)
¦notiti di Pollo rami o di Scanno. La via entri nel piano ove sorgeva Corfinio (v. pag. 273 e 283) e va a Pentitila, e si riunisce quindi alla via Sulmona-Popoli a km. 47,8 da Aquila.
La via ferrata invece abbandonando l'Alerno, che si volge direttamente a ÌS.L., verso Popoli, s'inoltra nella verde conca in direzione di S.L., e a km. CO da Aquila giunge a Sulmona. Di qui a Popoli la linea è quella descritta a pag. 288.
Da Popoli a Pescara e Castellammare Adriatico (v. pag. 272
281).
:' 2. I)ti Aquila ii Monlorio al Vomano ed alln foce del Tornano.
Ili Aquila i Montoriu, vii carrozzabile km. 02,M, a Tarami» km. 77,a. (ai-rnzza a un cavallo L. 20, a due L. 28.
I na bella strada nazionale cominciata dal Governo borbonico, e da non molto tempo terminata, rilega Aquila a Teramo, peri-orrendo una regione mollo interessante e variala, e mettendo iu comunicazione i due Abruzzi ulL I e 11.
La via esce da Porla Romana (v. anche pag. ;i0) in direzione di N.O., risale attraverso la pianura la valle dell'Ali rno, passa per l'osteria di Ciaula, presso alla quale si stacca uu ramo a sinistra che \a a Coppito; a destra è un monte detto Pettino illiiO in.). In queslo luogo sorgeva l'antica città vestina di
pittilo. Nel l'inno (lolla via Salaria da Intfroerea ad Alln, a 7 miglia d'i Kui'iill, citta Sabina, i Vestini avevano un oppidu, col nome di Pitino. (v. pag. ;10). Plinio fece menzioni* soli dito del suo at.ro parlando del liume -V.vaili., ehe, nascendo nei monti a \ E. di Aquila, con l'Aterno l'irrigava e del quale egli lice avere la proprietà di scorrere nell'estate e di leccarsi i el verno ; fenomeno lerivante dall'essere il rio formato dallo sciogliersi delle nevi in maggio e -iu^no, e da s agenti iride durante l'inverno. Di Pitino, nessuna memoria litica abbiami, se non clic fu citta vestina clic durava con qualche splendore il cader dell' Impero ; nulla si sa però della sua distruzione, ed appena le .opruvanza il n me nella Rocchetta di citino, antica torre a due miglia circa i N. di Aquila, sul vertice di un monte presso Coppito. Mei piano iu cui ¦iaino si è riconosciuta l i situazione de!l'oppido. In questo Iu. go e propriamente intorno ni laghetto di Vetoie, sorgente che quando era in essere Pitino, aveva la sua uscita nel luogo più basso della città e che, sprofondandosi il nolo, formò la valle detta Sfondato di Vetoio, per la quale pas-a la corrente, ¦ i red'.no avanzi di fabbriche romane, conserve d'acqua, ed iu uoa prossima collina gli avanzi di un tempio di figura qu .si rotonda, oltre a molti altri ruderi sparsi ivi in un'area di - rande estensione fra i quali avanzi di mura polifonie detti volgarmente la Murato ilrl JDiuvdo. {v. pag. 4il(J .
La via nazionale, per Acqua Oria, passa sotto S. Vittorino (v. pag. 42) a circa km. 10 da Aquila. Qui entra nell'agro Amiternino, passando fra le mine dell' antica città (v. pag. 42), lascia a Miiistra la via per Pretura, e poco più innanzi al ponte Gaimone o Carinone, quella per Pizzoli (Osti ni.) e poi \nlgondo
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