rato del 4380; da notarsi ;«nche vari dipinti eia •-appella gentilizia del marchese, Spaventa.
in Pagnnica p<-i è la villa del Duca Giovanni Di Costanzo, nella quale si l on.serv», fra le altro opere» d'arte, una statua di marmo, d'arte greca, trov ita presso le rovine del tem,iio d'Ercole, nella villa Fificulum, una delle 18, che I rmarono il castello di Pagauicii; credesi rajipresenti la Ninfa Vera, custode • Il'01 no ni ni o fiume che attraveisa il territorio del - omune.
Il territorio del c munc <¦ montuoso e ('ertile •¦ produce ottimi cereali, zaffi runo, lino e canapa. Vi pr .sperano molto le viti ed i ideisi, l-e parti piane I- Ile sue valli sono abbondantemente irrigate. In qualche parte del suolo si produce la vera rubia ti ti et aratri, di cui si servono i paesani per tingere in i s>o le loro vesti. — Nelle vicine eolline di San Gregorio ^i scava il travertino, superiore per fi f/za di grana e per e indidP2za, i quello «li Tivoli. — Sopra un rialzo sorge la etlirsa (li Ci •siri lo che domina il pa- fabbricata .alle fondamenta di un caste lo. — Nella frazione di Onna è poi notevole la chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo. Il martedì in Albis pellegrinaggio si Santuario della Madonna di Appari iv. più sotto).
Appena entrati nel paese, e oltrepassata la casa dove sono alloggiati i Reali Carabinieri, si volge per la prima via a sinistra; dopo una trentina di passi, nuovamente si volge n destra. là ove giunge la prima delle tre vie descritte, e si segue la strada carrozzabile verso N. la quale esce dal paese e. passando innanzi alla villa dei marchesi Dragonetti, dopo breve tratto di pianura, va ad internarsi in una stretta e romantica valletta. Questa è una delle più pittoresche che si possano trovare in montagna. Da un lato e dall' altro alte montagne calcaree restringono a poco a poco la valle, nella quale scorre il piccolo torrente Baiale, sulla cui riva destra ^ In via.
A km. 1,5 circa da Pajianica, dopo '20 min. di cammino, s'incontra presso una galleria scavata nella roccia il
Santuario della Madonna «l'Appari, costrutto sotto «ina sporgenza di un grandioso masso roccioso, sul quale sono tre croei «.detto appunto il monte delle tre Croci), sporgenza che si avanza nella valle e viene quasi ad inter-•omperne il corso. Anche dall'altro lato un masso roccioso, mei.o grande però, -i avanza verso il mezzo e viene cosi a formare una angusta gola, in a troz-zatura della valle. — Il Santuario è appoggiato in lusso, sulla riva destra • lei Raiale, al masso roccioso che si vede a sinistra di chi viene di Pugnnica. e et quale sembra far parte; esso però, tolta la sua posizione, nulla offre di notevole.
Fino a non molti anni or sono, non vi era ancora via carrozzabile ma un sentiero passava in basso, costeggiando la roccia <• il Santuario presso il torrente nella strozzatura della valle-non più larga di Ili metri. Ma spesso, in qualche tempo, il passaggio era interdetto dalle acque, che scendendo dal versante meridionale del Gran Sasso, si raccolgono in questo torrente, occupando tutta la larghezza della gola c invadendo anche la chiesetta di Appari. Costruendosi quindi la \ i:t carrozzabile si dovè a sinistra del Santuario, scavare nella