il gruppo pel t.ran sasso
beni i ric..ulano S rrano, Camintani, Forcelln, Cantdupo, C'.ijf<•!veorhi>>T Acquaviva, S. .Maria ili Atri, h !u Rainaldo lo stipite degli Acquavi va, i quali
divisero in più rami; due di questi lasci trono ricordi incancellabili nella -toria abruzzese; i conti di S. Valentino, di •cendenti da Rainahl > d'Aequavi\ ,
l'altro dei docili d'Atri e conti di S. Flaviano, discendenti da Matteo - I Imperatrice di Acri dei .signori di Campii. Non e nostro compito narrai»- tutù idi avvenimenti di cui Atri lu camp-, durante il dominio li- i duelli di Arqu viva, le ribellioni domate con la forza, le vive istanze ai Re di Napoli p-«ottrarsi al giogo feudale, ì poli'ici rivolgimenti e le _uerre sostenut- principalmente quando i conti di S. Valentino e d, S. Flaviano, entrambi potenti i.aroni, ma nemici acerrimi, levati partigiani in gran numero, fecero correi rivi di sangue cittadino. Gli Acquaviva, ora vincitori, uia vinti, per una discendenza di l'J Duchi, regnar no iu Atri tino al XVIII secol--; l'ultima eluvi ebbe titolo di ducln-mi fu Isabella Strizzi ; ma avendo i principi di Colle di Avellino fatta piena rinuncia di tutti i loro diritti e di tutte ,c loro r<-_ioni sul Ducato di Atri, mediante il pagamento di ducati '21-0,000 loro borsiti dal Regio Fisco, con istromento d-t 27 settembre -1770 la città tornò < R Demanio e Ferdinando I, per .peciale favore, i-onces • il titolo di duca di Atri al conte di Conversano D. Carlo Acquaviva d'Aragona.
Mentre l'antica Atri aveva più di 3 km. d'ampiezza, mura con 15 porte, dilla recingevano edunascuo i di letteratura c lilosolin, l'attuale ha solo quattro porte e misura in ampiezza una terza parte di quella che aveva in antico.
Palazzo ducale. In Atri > notevole «nzitutto il palazzo eretto nella prima meta del secolo XIV da Antonio Acquaviva, allorché questa famiglia divenne posseditrice di Atri, per splendida e prima dimora sua e della sua corte. ].' un edificio che sorge nella parte più elevata della citta ed occupa i due lati della vasta piazza del Popolo; eostruito a guisa di fortezza ha robustissime mura a largite e gros-e pietre quadrate di travertino. Di stile grave e n-ver--non presenta all'oc.-Ilioa cin ornamento esteriore. I sotterrmei antiche piscine romane presentavano un aspetto spaventevole; tetie prigioni, trabocchetti-luoghi lugubri, eli-- ricordavano !>¦ luttuose scene di cui il palazzo fu teatine! tempi di mezzo. M i nel secolo X Vili i sigi». ri d'Acquaviva. mutati i temi i • quasi distrutte li: ultime vestigia del feud dismo, nel desidero ai dare al palazzo un aspetto più gai . portarono qiiulche innovazioni nello stile dei la tacciata «-sterna, e vollero che anche l'interno trasformato più non erbas • uiemoria dei tempi tristissimi. A. Far-dli uno dei miglior, [nitori del 700, iiai -tecipe di tutti i pitti e difetti della scuola napoletana d'ali ira, tu dato 1®incarico dell'opera. Fgli d pinse a fresco nella gran sala del palazzo ducale la battaglia di Giovi eoi giganti, ed in Un'altra la vita d'Ercole, e nella sala casi detta d'udienza, in grossi medaglioni a gramlc/za -sturali, i duchi e le duchesse e i principali personaggi di Casa Acquaviva : ma di tale opera non radano che miseri avanzi oltraggiati più che dal tempo dall'incuria degli uomini.
statuii. Sebbena Atri nel medio evo ioli si r< to a ib ; oniun«3
pure el.be i su a statuti. To tengono essi niinuzs- provvedimenti .qu a d'oy... parta della pùbblica amministrazione; vi si discorre dei consiglieri, del modi li chiamarli n generali adunanze, vi . indicato quale sia l'ulti in d-:i signor del reggimento, quale quello del Giudice, vi .i parla dello stipendio da pagar-¦.lisi, dei giuramento solenne u I 1 vai eli, di adempiei rei ' il srao dovei ; vi si indicai.o vari- specie di alberi e .e pene a chi li avesse danneggi iti - -c.
Diaecii. Atri fu elevato a sede Vescovile < a breve datato da Ascoli il 1 iprite 421)1, e ne fu fatta, eon assenso di papa In.n.-cei zo IV, una diocesi artjn /¦rincìpalilrr, con quella 'li Penne, quando vi venne Pietro Capozio, Atri o. >. cardinale di S. Giorgio a Velabro, quale legato pontificio ine arie do dopo !¦ morte di Federico if di visitare vane citta del Regno e conf i tarle li» icvi zione verso il Pontefice. Fu primo veov<. un tal Bernardo, il quale vnl-compreso entro il confine «lidia sua diocesi molte terre »• città illustri ed celebri monasteri di S. Giovanni in Venere e S. Giovanni di Casan-lio, i quali però, dopo viva opposizione dei propri Abati, i sottrassero nel-11)77 alla giurisdizione del Vescovo di Atri.
Nel 1526 Clemente VII diede la chi- < Atri una p-r ^ìflragmca a quella d