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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   . >,<•!.. S. Ai._,«• I«.Mdiitc.ilv.ii.o e f«uc Silvi ò altro luogo vcpjo il SaUffO — N l JS&i S. Angelo dava tre deputati ai Parlamenti generali a 1 Regi . chiamali in (i-ni anno il i Ca:lo I. Curio II colesse il porto sul Salii».- < d n m .caia; vati privilegi ottenne ..a Giovanna II, quali ili potersi elegger.? ii giudì ce ed il mastro giurato e la libera pesca dalla torre di ferr c u Uno i Pescara. Er.t diventala man mano ricca e popolosa città. Nel 4386 era stati lretta d'ussodio dai Pennesi, i quali dieci giorni la tennero serrata e ne deverà rono poi il territorio; nel 1400 Tu assediata e presa da Giacomo l'icci-.ii . Caduto il Regno di .Napoli i elle mai i de^li Angioini, Citn S. Ai -fu dita i i feudo 1 PiIìPI•• «li 15.-illune, --onte di Filmina e -Ai Chieti. M» pei demeriti .t. eostui fu rimessi ,i. Ile-io Dei.. mio e tale durò lino al 1510, quando C»rlo volle clic Guglielmo «li Cn.\, marchese di Ara-col, -li cedesse U b troni e di Rocca Guglielma* investendolo invece del possesso di Città S. Angelo, con facolt , inrendi usa erèdi, di poterò di porro h t r Ot N-.. G'.-lodino la vendette p r lb,O0Q -ine ili d'. ni I Feri I te ( I I ' t .
   0 pieno )$$en$o dcll'imperat oro, che conferì a Fendute, in tale ciic •• la:,/i.
   1 titolo « marchese. A Ferrante su cedetti f • Giovanna, che I i portò .,..'• . a i o Carata, duca di N ceni, dì cui divenne ipo a S. Angeli ohe nel 4528 ebbe «la Carlo II facoltà ili preporre il nome di Cicii/i*. tu th nuovo venduta nel 4597 pei 417,808 ducati, Insieme a Montesilvano» M co
   , Vicolo, a I). All'omo Piecolomhii d'Aragona conte di Celano. Nel 4618 passò Paris l'i nel o e quindi illa famiglia Figlioli, la quale ne fu l'ultima feudatari «
   Nel 1507, li prima doni-:.io di o!lolu.\ fu -alila d i 700 lingai ti e dop..
   i < i • di vìvo fuoco riuscì » Davide Nicolai, falegname, «li uccìderà il capo di eisi Angelo Dell'Orso, nude, i S.riganti fuggirono. Nel 1814- Ju centro dell » ri-
   uiume repubblicana contro Murat, ma falliti» il movimento molti furono muftii'uti. Per li dilev«»    Ti-a gli uomini illustri di Città S. Angelo vi ricordato quel (botile Co-«anioni, dett di Leonessa, I iu.o-.o capitano «lei secolo XV, gè ffitlft supremo dell'esercito veneziano contro lo Sforza.
   impoiUnte edilicio artistico della ci'ta è la liie. i parrocchiali' .li S. Mi-. hele Arcangelo* che assume* fim .tal is.rj nome di Celibato. Nel lato piò lungo, eli-- l'Imin il prospetti pnin-ipile d-l t i api.., .-i -leva i.i elefante porticato, Operi tome dol princìpio del <*Colò Nili, formato di a:-,-In di laterizio , gesto acuto bellamente lavorati e ceritiuati, sostenuti da colonne «li calcare. Vi «orio due entr te laterali: la maggiore, in travertino, «'• v Agoni ori te adorna ila e.(,.on.-, lie_i, capitelli e Vagtóhwmi trafori ad intaglio, il tutto condotto con siile a -ai buono; per t'aitm si accede ad una specie ili pronao d« ve orge il I ri 111 nI er .. — 1/intenio della cinofili forma retUiigoJare a due navate
   r.\poi«d 1 illi bellezza .....eitosi dell'e .terno Vi .i ammiri ino cinque rn/'/irll.un,
   ..pera del XVI    ii .mio m-deine aichiieitonico non manca di grazia : la volta a forma di eupol a cu i molte finestre lascia piovere nella cappe)tu una luce viva, ci.e contrasta vi -a bil in 'd te colla penombra del tempio. Il pavimento, rifatto qualche anoó addietro. è fi i l'iti (ito ili mattonelle bianche e nere. La soffitta di b-rma piani '
   . calettalii quadrati: sul incuto del ano    t travatura si scorge tuttavia un affresco rappresentante nascila di Gesù. Neil *
   chiesa SI ' - i• tuttori inn.il/alo il trono vescovile.    il gruppo del gkax sassi» 4-l!>
   Sono degin alt e • di uieuzioi.e in Citta S. Angelo la bella p irla delta chic: i di S. Francesco in stile •ialini recmle, adorna ili beli, -culture e di vaghi /regi: S. Bernardo di archi lettura greco-romaiie, coi. bellissima facciata e la p.ccula ciliegi d S. Chiari, che ha torma di triangolo, con tre cappelloni ad oro di zecchini in ciascun aiigotc-, 'd una cupola girata nel me-zzo, ricci di bisso rilievi,
   11 territori.i di Città S. Angelo, bagnilo dai fiumi Piomba, Salino c Pino f-rtilissnio, specialment in ce leali, vit», olivi, ortaggi e frutta — Anche le industrie vi prosperano e vi è .viluppatu quella della bachicultura, — Vi si tengono fiere imp .rtanti con grande concorso degli abitanti dei paesi vi-( ini.
   \ l'entrata principale del paese, e precisamente ove furono appese l> teste ilei giustiziati per la rivolta sotto il governo di .Murat, stata posta nel 1805 U' a lapid'- commemorativa con iscrizione di G. Bovio.
   Nel tenitori . ilei comune, nella proprietà Valloreo, sulla ministra del Pioinb . m ti i vi una [lereoue scaturigine di acqua acidula gazzusa, conosciuta finodii tempi di S. Gregorio, oggi quasi dimenticata.
   Da CIffai S. Angelo u Kllce e Hfscntl. — La via dopo Citta S. Angelo prosegue scendendo verso N.O. per circa -I km. risale quindi fino al colle Sale che attraversa a 348 m. Piega qui li v. i ,i S. con pendenza non molto Iurte, passando per Cipresso, in km. 47,4 dal mate arriva al fosso Odio, Cosi detto per essere stato secondo «la leggenda v-avato dal duca d'Atri net medio evo perchè servisse di confine ai -uni domini in odio ai vicini; attraversa i3 fosso su ardito ponte, riprende la direzione N.O. e - ilcndo si avvicina ad Elice a km. 2i,4 dal mare.
   In 900 ni una via n sinistra va a Elice.
   FI1 ce i ::.)S m. — Abit. - l.o'-ind.i :i (?iu!ia De Silvestri — .Ma-o.
   di Città S. Angelo fkm. 40,4) — Circond. di Penne ;kni.2G,5ì l'fT. post. .-te,e_-, — Sta/, ferr. M ntesilvano (km. -Ih i Diligenza per Città S. Angelo in or-- 2 4,2 L. 4 al itosto tv. Città S Angelo). — Elice i- in clima dolce e Con bell'orizzonte ira verdeggianti colline. Il Trabassi lasciò un poemetto latino sulle viceinl- di Elice, nei quale il mito e le concezioni artistiche dell'autore s o confuse con la tradizione. • Egli fa derivare il numi di Elice dall'albero omonimo, forse perche gli elei abbondavano in questo territorio. — Nella pianura di Elice e su un'antica pietra scolpita ni di sopra della chiesa principale del paese figura fra l'altro un ramoscello di elee. — Elice sorse certo nel medio evo, e fu dominio dei baroni Castiglioni, — Nel centro di l paese, isolato dal resto dell.; case, nella parte più alta, esiste un castello me-tli oevn le gin dei detti Castiglinm, ed ora della famiglia Impacci dorè - Ha rolli.
   • L'industria del paese é agricola e si coltiva su piccola scala il baco da s 11. Si fa commercio importante di jnandorb' e olive.
   La vi i passi poi sui colli di Coccia gl'osca, S. Anielb , S. Agostii o. Trolo-loue p Galli e raggiunge Colle Slarciaco i km. io.4 da Elice la Via visce» • i_e che da Teriuio va a Penne; si iniie>ta sull i medesima e la egue per ..in. ti.7 fino al ponte sul Fino. Poi assume di nuovo la direzione N.O., contornando il co le sul cui cucuzzolo si tro-. a Castiglione Messer Raimondo, e giunto il paese a m.24l,c n una salita di 2 km. entra nella valle del Fino, prend li dir-zione di 0. e con leggere coniropcndenze va a finire a H,senti a km. 4del ponte suddetto, attraversando a i0U m. circa dal paese il Fossati-, itili unite del Pino, sopra un maestoso ponte a tre archi. — La campagna a'.-trav rsat.i è dapertutto ubertosissima: s'incontrano dapprima vigneti, poi tei -reni seminativi con piante d'olivo e alberi di frulla; abbondano di nuovo vinile verso Hisenti v. pag. (ijl).
   Dopo In stazione di Moulesilvano la linea corre in lunghissimo rettifilo presso nIIn \i;i provinciale, t'ssn pure in rettili In liminhcmfinta d:i nbilnziniii, >• perviene in breve all'i sln/imie ili C Htollnniaro Adriatirn (km. Il) ila Atri Miitigiinno).