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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ufi ITINERARIO VI
   .i-Ji fili.-.' HjugftQit e -ielle viti clic verdeggiano in tutte le sue pianura • -! . woi edili. — Milli t-jfinjiiM.i/.i >i. Dìoooru Siculo raccoglie che Pinna • ra ben fortificata; ìotvrno ,(1 e.si /innalzarono multi castelli: ( ullnin.iu-i' . Pagban... Colle S. Giorgio, il i- itili, distrutto i l Illudo stesso ove fu poi loidat. , il i-.-uobio d -i Minori Riformati • l'altro a iYK. della citta che -¦•»»¦— - l'vi anct.ia nella località il ri olite di castelli.
   L'ioioortanza di Pinna comincia id apparire nella storia durante la seconda guerra punica, Quando dopo la disfatta data 'li Annibale ai Romani a ho eni potè tornire al e nsol Metello nel Stì iv. C 1000 fanti èd ll-
   treitanti eivalli. (.    D ille i.. Tizi.ini trovate si è rilevato ohe in Pinna si prestava culto a Marte . pii nest ei u a statua i G tanto imperatore, ili ire he nel 'J40 • di'era volgare ottenne vittoria pr- o Alsa noli»- vicinanze di Aquileia contro il fratelln Costantino ribollatosi.
   ia le, puri che Pinna g*    Un i -ino della via Salaria passava dappresso la città. Da Castronuovo (G'iuliuriova) passando il Voinaua, s; arrivava ad Atri ed a Penne, donde ri rolgen.i' .i maie perveniva alle salin • «• poi ad Atomo. Uu'altra via tutta in irittf u t da e istronuovo pa- wulo f 1 Matriuo vi si internava: ciò che di-m ixfr.i elio Pmiii m qualche splendore i mantenne durante l'Impero. — j . ii situata ove ora sorge I attuale Penne, al pendio dell'Appennino, a mezzodì di Adria (Atri). Nel iacinto della città odierna che ha più di 40,1000 abitant» limane tuttora qualche avanzo, cioè fondamenti di antichi - lfi< i peci i'ii ' i t nella strida che pa-'-a ivanti la chie-i ed il convento di San Frane' n o) «• 1 un pezzo di strada lastricala a mattoni piani serpeggianti dodi tial!¦> in ti atto pie •: t i ha di colonne e si crede fosse stato un deambuli ero con portico coperto. Qu delie resto delle anticlie mura ai osserva fra il i itaggio di S. Spirito e rortudel Convento di S. Francesco. Giù per uni a mei » l'Hata poi si sono trovati antichi wpolcreti. Nei prischi tempi però la città occupava anche la collina oggi detta di s. Francesco e l'altra della Vi - n i di C M ti-IloTH
   A 2)0 p issi . irca al S. della pol la maggiore di Penne, al basso dell'ampia Vo//e tiri t;,: li quale declinando p tratto di 900 passi eira tenni ria alle >p..in! iie, T ivo, scwturiv i una sorge).te minerale celebre ai tempi dei roma ! e detta Ir,^ V.nlina (frequentali) •irrnm « fortificante i. — Un'epigrafe incastrata un tempo nel muro della chiesa di San Panfilo, ora nella casa Colina. . i apprende e i•• i quatuorviri C. Aceuleiio C. Temidin per decreti d-*i de or:..ni di Pinna procurarono che i chiudesse la dtta acqua, i 1 .»-.-esse in 1 lord si ftlib:acasser-.» celle e e imi f» ad USO bagni. Vitruvio ..e I menziono, ma perdut i p-r lungi) i-'inpu, -ia per la distru/.niie e Pincendio
   de borgo S. Ani nm per opera del Galdora nel i 430, -ia per qualche grande lluvion- del Tavo, lu ritrovala per caso nel -)b27 col suo in lieo serbatoio d ti.-ìi i ottangolare, fai lunga, del qual ¦ si i formata una fontana detta del Ra-, C ¦ i Pinnì li per servirsi dì quest'acqua ferruginosa calcarea edlflcaroni terme, e si scorge tuttora un lungo acquedotto che motte capo iièlP intiCU s rbatuio. Si vedono mche ammassi di lottami di grosse ci antiche muragli -i letizie .. olio m.circa I S. della sorgente; 70 nt. circa al disotto de 1
   livello, nella contrada detta Pimi inno o lini/noli ,i ravvisano -li tnpoli delle abbattute cellette clic si Osservarono basate sopra ardili di fabbrica, ed in ai-. -ani tratti di mura dir -c ito, Iorse parte di va< he e mattoni incrost iti dall'acqua calcarea, O i vi è uno stabilirneto bdneaiio ' quest'acqua r.-nlii¦< ' ciriinn c multo unta. La -orgento minenle delle più ricche giflcellu m-
   il gruppo del gran sasso
   - mo !2 polli •• molto gas cubie.i.-.i libero, depositando materia te. -_ti -a ¦• calcarea; fra gli nitri malori giova alia gotta. Si « rode provenga dalle cine m tagnr 0 p o [«riamente da quella incontro a Farindolae Monte! d Quandi : barbari a.vas.-ro le provi- • • oc-offerti ¦ gli e (Tetti dell'eccidio durarono molto tCIQpn. Alloia il culi une t,i Penne «desse in nubblico consiglio Antoncli del dottor Ibirtol. m e l rbano di Notar Giunnejlo per sindaci procuratori, acciò si re-isserò in Aquila per stringere alleanza e ottenere l'invi 1 Penne d'un uffieril»' idon. . 1 ol 0 '¦ capace di reggere l'ullìcio I capitolati che s'intitolarono Orti tu zi tennero sottoscritti il 38 Giugno: i Pennesi promisero di essere fedeli con la '•¦•munita di Aquila e ,-on i «' imponeteli 1 a Re Renato, di eleggere ogni ani.--e In ogni semestre per capitano tin cittailino aquilano, ed Aquila èd i Catu-, Oin -;clii promisero di aiìit 11 1 ?mpre la comunità e 1 cittadini oi Penne. — Divenuto t arli V signore di queste contrade Penne, e me Campii, come Pianella, Ortona od altro, .itt i abbru/.zes, ve .nc dall'impcrator- a • . :: ,ta . dote a Margherita d'Austria sua figli 1 naturali maritata dapprima d Ale -indro dei M-dici e poi spento costili da Lomuzino ad Ottavio Far--ese oipoie di Paolo III. Ottavio 0 MirJiTita ai-e mpamiati dal loro mag-iordoino Gio-Vaani Aliprandi, che ottenne per gp e pei suoi discendenti il privilegio rfi
   l'oiitr pam ino, visitarono Penne elio dichiarar!!.. Copo xhftn l'oro -
   • - Du int il Governo d Mai ! » • \ nero mpi iti a
   municipali che ai conservar 0 tuttora* — Som. scritti su carta pergamena i* fintici e bei caratteri e comj-ungono un volume dì (» carte con soiitfl leg -tura od arti dato ni una catena in ferro su «ci un tavolo pèrche nessuuò fK«-tesse portarlo via dall'ufficio del cap della ijjttà, per il cne 1 volume pr« il nome di oor//i-e coirtio col quale è tuttora eonosriuto. Tra lo dispo-azi' ni che intere- ano l'ordinamento munte palo della citta notevole l'obbligo imposto ai singoli cittadini di lasciare negli atti loro di ultima volo: ta un b-Sto in proporzione deile loro sostante a fiv-.re del comune pòrci ' ve- - • pe 0 in opere pubbliche. Gli datuti furen ritti du Sebastiano V'-nturii Jiieri.M Vero-1 se nel Ili48. Da Margherita d'Austria gli s'ali larnesiani i issar no a Colo HI di Borbone e quindi tornarono in R-^i.. Demanio.-Nell'ordinamento amministrativo dato d Reame delle dna Sieili- nel isiii, Penne oiventò capoluogo di di-! retto : m ! 1SH7 tu privata di li e p'erogativa e', i.i
   .....cessa invece'a città S. Angolo; nel LSìK t i-nò capoluogo ili distretto e t
   ai....... oggi si cm serva.
   Molti nomini illustri onorarono Pen e; citeremo soltanto 1' giureconsulto l.uea. fiorito verso il -t^To, ed a eoi r erotto mi monumento marmoreo
   ulti a chiesa di S. Fr.un esco: (i lo;e,e ,)e Torre/, che di!' . -. .b ro «ameni ¦ P uà, per cui 'e ebbe da Carlo VI In nomina ili génerile ed il titolo u' ina ehose, e Mario dei Fiori, e lebre pittore.
   Da tempo rinite.. Penne lu vele vescovile: l'I'. I.. Ili vu de che il lutilo v. -.Covo sia A tato S. l'atrauno d-'i 72 discepoli ili Cri to. Certo c che Carlo-m agi io. debellati i Longobardi, d iò (, v.,, fitti, e. diluendola ca,.iil i-meli' p li del pr • ncia Penti se. Mentre * « • ovo Bera lo - po Gualtieri i he visse sotto Celestino III), alla chiesa di Penne venne unita anche quella di S. Maria di Atri elevata A cattedra o. La i-attedrale di Penne • dedicata I S. Mari i degli A geli Ott il tjt 1 di