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HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LIBRO III - H ATRI A SOCIA DI ROMA
   ¦ pei' la concatenazione del racconto, tralasciarle interamente. Se non ci mancassero gli elementi, converrebbe, come ho detto, sceverare; ma poiché questo non è possibile, non ci resta che riassumere.
   Le guerre esterne, per la conquista ad oriente e ad.occidente d'Italia, si successero senza posa dal 553 al 653 d. R. La prima fu mossa contro Filippo di Macedonia per punirlo dell' alleanza fatta con Annibale, e finì colla sottomissione della Grecia compiuta dal console T. Quinzio Flaminio. E da credere, dopo il narrato di sopra a proposito del contingente delle colonie, che Atri, colle rimanenti diciassette fedeli, non intervenisse a questa guerra, e che il peso ne fosse per intero portato dalle altre dodici ritornate nel grembo della federazione (557=197). Ma intervenne a quella d'Antioco, il quale aveva tanti rancori verso Roma per causa delle sue pretese sull'Egitto ed aveva raccolto Annibale alla sua corte ed aiutati i Macedoni. La colonia marittima di Castro in tale circostanza rifiutò, insieme ad altre, il contributo navale al console C. Livio Salinatore. Pare, però, che questi avesse torto, perchè portata la questione avanti al Senato, venne concessa l'esenzione. Antioco fu sconfitto in Asia nella battaglia campale di Magnesia da un esercito di trentamila uomini, nel quale, per due terzi, erano socii latini ed italici (564=190).
   Levavano di nuovo il capo i Celtiberi di Spagna, che avevano aiutati i Romani per liberarsi dai Cartaginesi, ma non intendevano rimanere soggetti ad alcuno. Contro di essi marciò nel 559 M. Porcio Catone alla testa di due legioni accresciute di cinquemila federali latini, colle quali sbarcò ad Emporio e riprese la regione al di qua dell'Ebro. Ma la penisola iberica era lungi dall'esser domata. I Celtiberi facevano una guerra feroce di banda ed inflissero più stragi ai Romano-latini. Furono di nuovo oppressi da Tiberio Sempronio Gracco nel 575, ma senza venire definitivamente soggiogati.
   Roma ornai abusava anche dei Latini. Quanto più essa