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LIBRO III - H ATRI A SOCIA DI ROMA
a tutti i confederati italici. Ma tali disegni gli crearono nemici, non meno nel patriziato che nella plebe, sempre avversa, al par di quello, a dividere con altri i suoi dritti egemonici. Sorse in Senato il console M. Filippo, e, tra i cavalieri, Ce-pione, a contrastare Druso. Per dividere i federali, furono abilmente sobillati gli Umbri e gli Etruschi, dicendosi ad essi che le colonie promesse da Druso al popolo sarebbero state fondate sopra le loro terre. Ma i Sabelli rimasero incrollabili ; e, dai Marsi ai Piceni ed ai Sanniti, era tutta un fuoco di rivolta, animato dal grande cospiratore P. Silone che faceva giurare ad ognuno : « Per Giove Capitolino, per Vesta, « per Marte, padre della Città, pel Sole, generatore degli es-« seri, per la Terra, nutrice degli animali e degli alberi, per « i Semidei fondatori di Roma e per gli Eroi che la fonda-« rono e crebbero, non avrò altri nemici che quelli di Druso : « nulla risparmierò, nè padre, nè madre, nè figli, nè vita, «per vantaggio di lui e degli altri consorti nel giuramento: « e se divengo cittadino di Roma, avrò questo per patria e « Druso pel maggiore dei benefattori. Farò giurare lo stesso « a quanti più potrò. M'incolga ogni sciagura se manco, ed « ogni bene se mantengo questo sacro giuramento ». E impossibile non vedere in tali parole, che leggiamo in Diodoro Siculo (XXXVII, 2, Frani.), la fermezza del proposito, ma anche vi si scorge un grande affetto per Roma, che rende più che mai simpatica la causa degl' Italici. Si sente in esse il primo vagito dell' unità d'Italia.
Pompeio Silone, fidando nell' armi e non nel buon successo dei disegni pacifici del tribuno, si propose, alla testa di diecimila Sabelli, in gran parte Marsi, di fare un colpo di mano su Roma, entrandovi coi suoi, tutti travestiti ed armati sotto il mantello. Ma l'onesto Druso lo frenò. Fermò questi ancora le mani dei sicarii, che, alle ferie latine sul Monte Albano, dovevano uccidere i consoli avversi a lui ed alla causa italica, persino avvertendoli del pericolo che li minacciava. Ma a tanta generosità, davvero immeritata, i consoli