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Adriano, secondo ci dicono concordemente tre autori,1 intraprese una nuova divisione amministrativa d'Italia, ripartendola fra quattro consolari ; ma nuli' altro sappiamo intorno alla giurisdizione di magistrati ed alle circoscrizioni loro assegnate. Si congetturò che le quattro ripartizioni consolari potettero comprendere : la prima, la Campania ed il Sannio ; la seconda, l'Apulia e la Calabria ; la terza, il Bruzio e la Lucania ; la quarta, l'Etruria, l'Umbria ed il Piceno. Le regioni suburbicarie (sub Urbem) rimanevano dipendenti dal prefetto di Roma, e tra queste il Piceno meridionale, ossia gli agri Pretuziano, Adriano e Vestino, dal Tronto all'Aterno e dal Gran Sasso al mare. Se tale divisione ebbe luogo, 2 il centro del Piceno suburbicario meridionale non potè essere che Atri. Toglierle il primato, sarebbe stata una diminuzione la quale non poteva venirle da Adriano.
CAPITOLO VI.
Nell'impero degli Antonini.
(138-92).
I. Antonino Pio (138-61). — Tito Aurelio Fulvo Boianio Antonino, originario di Nemauso (Nìmes) nella Gallia Narbo-nese, fu adottato come figlio e successore nell' impero da Adriano, di cui prese il nome intitolandosi T. Aelius Ha-drianus Antoninus Plus. Prima di salire al trono era stato uno dei quattro consolari o giudici, ai quali, pel nuovo ordinamento, erano affidati gli affari d'Italia ; e precisamente presiedette a quella parte d'Italia « dove egli più possedeva »,3 ossia nel Lazio e nella regione suburbicaria che fin d'allora dovette appartenere alla giurisdizione del magistrato di Roma.
1 Sparziano (.Had., 22) ; Capitolino (Aut. Pius, 2 e 3) ; Appiano (De Bell, civili, I, 38).
2 Cfr. Poinsignon, Sur le nombre et l'origine des provinces romaines créées depuis Auguste jusqu'à Dioclétien. Paris, 1846.
3 Capitolino G., Anton. Pius, 1-3.