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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   XIV. Matteo.
   Ili
   sere quella politica, trattata più innanzi (n. XN*. $ 5). cioè della confisca dei feudi posseduti nel regno per avversione da lui mostrata alle invaditriei armi normanne: 3° finalmente, che Matteo era già defunto nel 1150. perocché il diploma di quest'anno parla già del suo testamento; e chi sa non morisse proprio in Ascoli, al cui vescovo lasciò i beni e ove forse, come qui avanti (n. XV. § 5) supporremo, fu accolto esule e spogliato V E, curiosa vicenda della fortuna! in quella stessa città di Ascoli, un secolo più tardi, chiesero rifugio i suoi ultimi discendenti pur poveri c raminghi, per avere osato opporsi alla trionfante casa degli Svevi, e da quella stessa chiesa ascolana ebbero soccorso, verso la quale il loro antenato s'era addimostrato generoso 'v. n. XXII, § •>).