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Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   nel gran possessore delle terre che comprendendo la sua missione ha arricchito se stesso, fatto prospera la nazione e raffermato le iustituzioni dello Stato. Meno di un secolo fa, ^iova ricordarlo, le industrie ed il commercio in Inghilterra non erano superiori alle industrie ed al commercio di questi giorni in Italia. La principale loro fonte di ricchezza, come ora fra noi, non era che la terra. Non ancora V Inghilterra era divenuta una potenza mondiale; le sue colonie, massime dopo la indipendenza dell'Unione americana, non erano che poca cosa. La storia del progresso dell'agricoltura inglese è altamente istruttiva; non è che la narrazione degli sforzi fatti dai grandi possessori delle terre per migliorare colle loro condizioni quelle del paese in generale; ed in questa storia, come in quella civile e politica si rinviene 1 nomi, e diremo anzi i fasti delle più illustri famiglie.
   Naturalmente quando in ispecie un grande ed intelli gente possessore di terre, dà opera assidua ed energi^a ^ miglioramento dell'agricoltura, tali e tanti bene^'ci app0r_ ta ad una regione, vuoi coi vantaggi immecl;ati) vuoi per l'esempio, che non può non venire acqu';stando  ua grande stima e quasi direi un affetto di gratitudine presso 1' universale; quindi addiviene come* quei virumquem di Virgilio imi pietate gravem ac meritis. che al solo apparire seda le moltitudini, l'uomo il cui consiglio volentieri si richiede e si accoglie. È facile il comprendere qual peso possa avere questa influenza morale guadagnata per beneficenza di opere in qualunque risoluzione anche di pubblica utilità. Ho più di una volta sentito dire nella mia lunga dimora in Inghilterra, che essendo stato un giorno dimandato al vecchio Duca di Bedford chi inviasse i deputati di quella Contea alla Camera dei Comuni, rispondesse: « i miei amici ed io, che abbiamo creato coll'agricoltura la prosperità di quella Contea; giacché, sebbene noi non c'immischiamo molto nelle elezioni, per tutti gli elettori, che hanno per opera nostra acquistato il benessere, e col benessere la coscienza dei loro interessi, ogniqualvolta hanno ad eleggere i deputati spontaneamente si rivolgono a noi e ne chiedono chi possa meglio provvedere in Parlamento ai bisogni loro