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Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   società dei viticoltori
   tffl
   Ed i pochi fra le classi agiate, se pure ancora questi pochi vi sono, che abbiano qualche aspirazione pel passato e non sieno dissennati, facilmente si persuaderanno, volgendosi intorno e mirando le coudizioni generali dei tempi, che l'Italia o rimarrà ove la virtù dell'ornai quasi cadente generazione l'ha collocata, o invece di tornare addietro audrà innanzi; ma andrà innanzi non nel senso del progresso civile e morale, che è lo svolgimento naturale di ogni nazione bene ordinata, ma nel falso senso di coloro che ingannando le moltitudini fan vista di credere, che pel bene universale tutto dev'essere sconvolto quello che da che mondo è mondo è stata la base d'ogni consorzio civile. Badino bene costoro a quel che fanno. Tutto abbiamo da perdere; nulla da acquistare. Vi ha uua falsa logica assai più potente della buona, che travolge alle volte le popolazioni. La storia pur troppo ne insegna che non vi ha animale più feroce di quello, che avendo la ragione la smarrisce, o se ne serve sotto falsa allucinazione della mente come istrumento di ferocia. Non vo' rattristare la memoria coli'esempio d'una grande nazione a noi vicina. Ora è in nostra balìa di provvedere al nostro bene, al bene del paese, alla preservazione delle nostre istituzioni. Dio non voglia che un giorno avessimo a pentirci di ciò che non abbiamo fatto senza poter più apportare alcun rimedio ai mali. La china, iu cui siamo, non è certo rassicurante.
   Quando gli ordini più elevati dei cittadini entreranno nella via che siamo verniti tracciando, il Governo troverà ove appoggiarsi, ed aiutando questo movimento nazionale per tutti i modi, e specialmente col far che ad esso s'informino tutte le amministrazioni dello Stato e le amministrazioni locali, raggiungeremo il vero scopo delle nazioni civili, il maggior benessere cioè di tutti i cittadini congregati insieme, e fra tutti gli ordini regnerà quella naturale armonia derivante dal convincimento, che, provvedendo ciascuno al proprio bene, provvegga altresì al bene altrui. Ed i partiti politici allora non potranuo trovare altrove la loro base che sulla diversità dei mezzi da adoperare per conseguire il maggior bene generale; nè mai potranno spingersi sino a meN