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Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   società dei viticoltori tffl
   quanto più aumenti la principale fonte delle nostre ricchezze, quella dei campi, tanto più cresca l'agiatezza fra le numerosissime classi dei proprietari e dei coltivatori; e quindi il bisogno di più spendere per le necessità della vita. Onde i perfezionamenti dell'agricoltura non solo migliorano colla condizione dei proprietari delle terre quella dei lavoratori di campagna, a qualunque classe appartengano, o di Attuali o di mezzadri o di semplici operai, e quella di coloro che vivono delle industrie e dei commerci che si rannodano immediatamente all'agricoltura, ma anche le sorti degli operai, che raccolti in borgate o in città provveggono colle piccole industrie e coi piccoli commerci ai cresciuti bisogni di tante classi di cittadini a cagione della cresciuta prosperità agraria; la quale pel maggior consumo non può non avere, e sempre più, un'influenza anche sulle grandi industrie e però sugli operai industriali. E giova di considerare che coloro, che esercitano quei piccoli e comuni mestieri, sono gelosissimi di quello che essi chiamano clientela e che in generale si uniformano ai desideri e ai principi dei loro clienti, ossia di quelli che offrono loro il modo di esercitare le loro industrie, per poco che questi se ne dien pensiero. È stata colpa della nostra noncuranza dunque se cosiffatti operai sieno stati lasciati trarre in inganno dagli agitatori, ed è ora nostro dovere pel bene comune e pel loro di rimetterli in buona via. Quando una società è nel vero, non vi è, nè vi può essere che armonia fra tutti gli ordini dei cittadini, il bene di ognuno non essendo che il bene dell'universale; quindi tranquillità e pace e facili modi di governo. Ma la tranquillità, la pace, i facili modi di governo vengono meno quando le società, uscendo dal vero, precipitano nel falso. E ninna cosa è più falsa e più strana di questo, che invece di eccitare al lavoro popolazioni, che posseggono libertà quanto altre mai, e che hanuo grandissimo bisogno di migliorare le loro condizioni economiche, si consigli loro di agitarsi per vani pretesti politici.
   Questa politica d'inganni minaccia le società moderue. tJua volta, ingannandoli, si adulavano i principi, ora si a-dulano le moltitudini, ed in ispecie le più bisognose, e non