società dei viticoltori
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fame, anzi dirò nel massimo abbrutimento, in cui creatura umana possa cadere, rivedutala dopo pochi anni nell'agiatezza e fiorenti di salute, sempre più mi persuasi che nella migliorata agricoltura noi dobbiamo ricercare la salvezza e la redenzione delle nostre moltitudini. Quei coltivatori coll'an-tico sistema non raccoglievano in grano, che era non solo la principale ma quasi l'unica loro coltivazione, che 7 a 8 ettolitri l'ettaro, e spesso anche meno; col nuovo sistema ne raccolgono da 26 a 35, più che il triplo e quadruplo; sicché, seminando meno, meglio che raddoppiarono e triplicarono i loro ricolti. E nelle coltivazioni che quel proprietario faeea direttamente per studio, e perchè servissero di esempio ai suoi mezzadri, non di rado la produzione del grano si elevò a 50 ed a 55 ettolitri l'ettaro su terre che prima non ne producevano che 5 o 6. E ne giova ricordare che queste migliorate proprietà rimangono in un piccolo comune di circa 2000 abitanti, ove vi sono non pochi altri grandi e piccoli proprietari di terre, e che già il buon esempio si va imitando, possiamo dire, quasi da tutti, per modo che quella contrada, già poverissima, ora non racchiude che una popolazione agiata e contenta, che certo non reclama, nè potrebbe reclamare il suo maggior benessere in avvenire che dal proprio lavoro; nè potrebbe più essere ingannata da facili promettitori di fortune da conseguire per altri mezzi. Se il consiglio di questo proprietario su quella piccola popolazione debba essere di qualche influenza, non fa mestieri che io dica. La benefica pianta, che si presta senza alcuno ingrasso alla coltivazione biennale del prato di vicenda è VHedysarum coronarium di Linneo, che comunemente chiamasi Sulla, spontanea per ogni dove in Italia e finora poco conosciuta e meno studiata; ma non poche altre ve ne sono che forse torneranno non meno utili pei sovesci. E la fortunata terra, ove si ottennero questi benefìci, è Cotogna, comune riunito a quello di Montepagano in provincia di Teramo, che rimane alla distanza di solo pochi minuti dalla stazione ferroviaria di Giulianova. Se mai sorgesse nell'animo di qualcuno alcun dubbio sull'esattezza di