Stai consultando: 'Opere Complete Volume Terzo', Giuseppe Devincenzi

   

Pagina (375/510)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (375/510)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!



[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   884
   GIUSEPPE DE VINCENZI
   ciò che siamo venuti esponendo, sarà facile cosa di andare a vedere.
   Or questo proprietario, facendo il suo bene, ha fatto la prosperità di quel piccolo paese, prosperità, che già si va irradiando intoruo e sempre più si spanderà, e mediante l'acquistatasi influenza ha creato in sè un forte elemento di conservazione per la stabilità delle istituzioni dello Stato. Ma questo elemento è come uu elemento in chimica, ossia un elemento infinitesimale, che non prende forma di corpo visibile se non quando molti altri elementi di simil natura vi si uniscono. Se tutti i più o meno grandi proprietari seguissero questo esempio, e così facessero ciò che lian fatto i proprietari inglesi, è facile cosa il vedere di che grandezza e peso coll'agglomerazioue di tanti elementi potrebbe addivenire questo corpo per salvare la proprietà e le instituzioni dalle minacce dei pochi. Ed il numero di questi pochi diverrebbe col tempo sempre più piccolo, sottraendosi loro la materia su cui operare. L'organizzazione e non il numero regge il mondo. Sono i pochi che operano in uno stesso senso, e non i più, che restano inerti, che possono compiere grandi riforme. Se ogni gran proprietario acquistasse quell'influenza che acquistò il proprietario testò ricordato, ne basterebbero assai pochi per mutare il triste aspetto attuale delle cose. Si moltiplichi i 2000 abitanti di Cologna, che richiedono consigli da chi tanto migliorò le loro sorti, con solo 15000 proprietari, che intendessero fare il loro bene e la prosperità del paese, ed avremo i 30 000000 della popolazione italiana.
   Noi, ponendo mente al senno pratico degli italiani, confidiamo che i grandi possessori delle terre, ed in generale le classi le più agiate ed il Governo vorranno fare ogni opera per entrare in questa, che, mentre sarà via di salvezza, è la sola che possa veramente condurre l'Italia a quell'alta posizione di potenza e di grandezza, cui par la provvidenza l'abbia destinata, coll'aiuto delle attuali instituzioni sotto la guida di quella gloriosa Dinastia, che fu la cagione prima della nostra rigenerazione politica. L'Italia non sarà grande, potente e tranquilla che quando sarà ricca, e la via la più