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grandissimi utili ne ritraeva, ma che poi dismise. L'officina di Giulia, che tanto rendè nel tempo della guerra marittima, ora meno agisce per mancanza di ricerche.
Abbiamo otto o nove concerìe, alcune delle quali spediscono cuojami in Aquila, e ove si adoperano molte vacchette, suole e vitelli esteri, che senza dubbio sono migliori de' nostrali: non perché manchi l'abilità, come han dimostrato i saggi premiati in Napoli '), ma perché si vuole operar presto e con iscarsi mezzi.
Prima dell'attuai sistema doganale non si fabbricavano fra noi che cappelli ordinar! pel basso popolo. Ora Teramo ha una fabbrica di cappelli fini di ottima qualità; premiata nel 1836, ed altra ne ha Penne.
Si è da un anno erètta in Giulia una cereria, che molto promette. Ivi esistono de' funajuoli abilissimi venuti dalla vicina Marca, ma la fattura delle corde languisce per difetto di capitali e di commissioni.
Le filande di seta all'organzina, sconosciute dieci anni fa, si moltiplicano adesso in Giulia, Teramo e Città S. Angelo, e lodi si dettero in Napoli nell'esposizione del 1836 alla seta a fllo sublime del sig. Lupi.
Due stamperie sono in Teramo in una lodevole attività. Se ne è fondata una terza, ma sembra soverchia nell'attuale stato di gusto letterario, interamente dedito ad edizioni straniere.
La più importante delle nostre industrie è quella delle faenze de' Castelli, segnatamente pel pregio di resistere meglio delle consimili, all'azione del fuoco, per effetto del felice impasto degli elementi che ne formano la materia e che la natura ha forniti a quel comune. A motivo d'una singolare fermerà Plinio lodava le figuline hatriane. Sembrami pertanto che • queste fossero identiche alle attuali de' Castelli. E se erano conosciute colla denominazione di
') Hanno ottenuta la medaglia di argento i signori Bonolis, de Fabri-tiis e Stanchieri di Teramo, Impacciatola di Elice e de Cesaris di Penne per vacchette rosse, vitelli bianchi, marocchini, pelli lustre e colorate, nuota e vitelli rasati.