Stai consultando: 'Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850) ', Giovanni Palma (a cura di)

   

Pagina (493/626)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (493/626)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   DI PANCKAZIO PALMA 443
   della non residenza. Si osserva in quel paese che una parrocchia impoverisce, appena un gran possidente l'abbandona. Noi contiamo il solo Duca d'Atri che ha preferito Giulia a Partenope da otto anni, ed in questo periodo i suoi fondi hanno cambiato aspetto. Ohe migliorazione, se il principe di Piombino, i feudatarì di Città S. Angelo, di Loreto, di Alanno, di Torre de' Passeri, di Cermignano, e molti signori della Marca e di Chieti qui consumassero in utili fabbriche, in delizie, in piantagioni le tante migliaja che trasportano altrove! Fin anche molte chiese, conventi e stabilimenti pubblici di altre provincie ne traggono ogni anno vistose somme. Prima delle restrizioni avevamo più di 40 conventi possidenti : al presente fra conservati e ripristinati ne contiamo una decina. Or io considero una corporazione possidente una famiglia di più, perpetuantesi non per generazione ma per adozione, di sicuro consumatrice sopra luogo. Quindi Penne avendone riacquistate due, può dire di aver aggiunte due famiglie., ciascuna della rendita di ducati 2000. Teramo ed altri paesi hanno misgradito tali ripristinazioni e molti beni disponibili sono passati ad altre provincie. Di vantaggio i benefìci regi non residenziali sono fra noi numerosi. Il Ee ne rimunera i sacerdoti che stima più degni, ma la grande maggioranza di costoro risiede nella capitale, o in altre provincie.
   Un paese è florido quando le naturali ricchezze vi restano, vi circolano e vi si moltipllcano, animandovi l'agricoltura e le arti. Floridissimo è poi quando ricchezze nate altrove vi si concentrano. Conchiudo dunque che lo stato della provincia nostra è quale può essere, proporzionato cioè all'agiatezza de' suoi abitanti; poiché dai capitali accumulati viene l'opulenza, che alimenta le arti: da esse il sicuro spaccio degli agrarì predotti, da cui l'aumento e la raffinatezza dell'agricoltura: da questa e dalle arti riunite il commercio vantaggioso: da tutto insieme la maggiore comodità e quindi l'aumento del popolo.
   È facile prevedere un'obbiezione a questo principio, cioè: donde verranno quei capitali che io suppongo prenati alle arti raffinate ed all'agricoltura studiosa. Eispondo che

Scarica