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Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DI PANCRAZIO PALMA 459
   nulla mirando al risparmio, grandi fosse preparano, scelte piante vi pongono, quindi le riempiono di terriccio qua e là riunito dalle strade, dalle fogne, da' pantani ed in apposito riparato sito ben misto, smaltito e triturato. Meraviglia quindi non è se quegli arboscelli, gli ulivi specialmente, gettino sin dal primo anno ramiceli! rigogliosi, e nel secondo o terzo anno si caricano di bacche. Al contrario coloro, che mal calcolando per inopportuna economia il lor prò, o pure affidando a mani mercenarie l'opera, pongono viti, ulivi, frutti, gelsi ecc. in meschine buche, che appena capono le radici del piantone, o faticano al vento senza vedere i nuovi germogli o li veggono appena, per avere soggetti magri e miseri dopo lunghi anni.
   Sull'altro aggiungo sulla piantagione de' fruttiferi alberi, onde distendermi sulla moltiplicazione di quelli di alto fusto, che alle fabbriche, alla navigazione, alle macchine, e pel fuoco sono proficui, e pe' quali i nostri proprietarì sentono una somma indifferenza, o anche del disprezzo. Si limitano taluni a ficcar qualche tallo di pioppo lungo i corsi di acque, e qualche olmo nelle siepi, per rivederli al tempo del taglio. Addire un moggio di buon terreno a pioppi, ad olmi, a cipressi, a pini riputerebbesi follìa dai possidenti e peccato mortale dai villani, i quali crederebbero tolto ad essi il grano che dar potrebbe quel fondo, E se alcuno ha fra noi introdotto acacie, alianti, gledizie, melie, platani e simili è stato subito domandato qual buon frutto mangerebbe da essi, e rispondendo che erano alberi da legno e da ornamento è stato riguardato con un riso dì compassione come un matto che sprecava un frugifero terreno per piante infruttifere. Intanto questi savi sono costretti di far venire dai monti più alti o dall'Austria, travi e tavole per fabbriche vecchie e nuove, per masserìzie o per macchine, né han mai calcolato il valore e la rendita di un tomolo di terra piantato ad alberi lineari. Eccettuo il sig. Clemente, il quale da molti anni possiede un bellissimo bosco di pioppi in perfetta e fertile pianura, che avrebbe potuto porre a grano.

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