:„..„„.„,
bì t»AfrcRAÌio PAÌ
ma nati hi opportuno luogo, hanno a lor voglia dilatato rami in ogni verso. E sia pur giusto che l'uomo, a sé assog-tando tutti gli enti creati, li guidi a suo prò; sarà sempre per lui bello e grandioso lasciar crescere qualche albero sino al naturale possibile incremento. Anzi di ciascuna specie alcuno voglia-écosì educarne dal pino al libano, ali' umile ginepro. Avrebbesi in tal modo il piacere di veder produrre legno da lavoro da tanti albero tti che stimiamo appena roba da fuoco. Né pretendo che debbano soffrirsi qua! natura li produce spesso storti e deformi, ma che nella . prima età lor si formi col taglio un tronco discreto, lasciandolo presto bipartire in rami; giacché ho notato che gli smisurati alberi han tronchi brevi, né alcuno ne ho visto la di cui corona al di là di dieci a quindici palmi si ^elevasse dal suolo, se si eccettuano i pini ed i loro affini o quelli che nati in boschi sono stati impediti dai vicini di dilatar rami. Ma chi sa il numero di anni, anzi di secoli, che hanno quelli impiegato ad ingrossarsi? Dopo tali premesse vengo al particolare.
Posti gli alberi di qualunque specie nel piantonajo, perché prendano una forma dritta e perpendicolare, è bene, uno o due anni dopo, tagliarli a fior di terra. Avuti i nuovi getti, giova nel primo estate estirpar coli' unghie i rametti laterali che sbucciassero, lasciando le foglie da cima a fondo. Ma nell'anno seguente non debbono egualmente rimondarsi: bensì facendo rimanere i ramoscelli piccoli e gracili, toglier si debbono i forti e rigogliosi, i quali minacciano di attirarsi i succhi a danno della cima perpendicolare. Ohe se il potatore vede fortificato il tronco vicino la ceppaja, tagli i ramiceli! grandi e piccoli sino al sito dell'ingrossamento, rispettando i superiori che debbono nudrire l'intiera pianta, esclusi però come ho detto, i troppo rigogliosi: in modo che se sarà egli accorto, potranno le piante rimaner dritte senza sostegno. Ma se scioccamente priverà il fusto di ramoscelli, lasciando ramosa la sommità, questa sopraccarica di foglie, si curverà, contorcendo per sempre il fusto.
Nel trasportare però le piante a dimora si privino interamente di rami, senza toccare il culmiue. Così, la ripresa