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Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

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a cura di Federico Adamoli

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   DI PANCfeAZÌO PALMA 4/75
   alberi dritti muniti del fittone e della cima, conservar loro i ramoscelli laterali finché sono esili e reciderli appena minacciano di usurpare il succo centrale, cioè appena dimostrano soverchio ingrossamento. Veniamo più alla pratica. Osservate un albero diviso p. e. in tre rami. Calcolate coll'occhio il diametro di ciascuno nell'attacco al tronco, e vedrete che questo ha generalmente tanta grossezza quanto i tre rami presi insieme. Osservatene un altro cui non sieno stati recisi i laterali, e ne vedrete aumentato il diametro dall'alto al basso in proporzione del numero de' rami e della loro rispettiva situazione. Dunque tanto più voluminoso è un fusto quanti più rami sostiene; simile ad un fiume il quale ingrossa in proporzione de' rivoli che va accogliendo. Ma per lavori noi non vogliamo un corto e grosso tronco, bensì un altissimo e liscio. Ciò lo sa bene il nostro villano, ed appena gli capita fra le mani un pioppo, un olmo non
   10 lascia se non lo ha rimondato sino al vertice, perché, egli dice, bisogna che tali alberi acquistino la maggiore altezza. Da ciò ne viene che lo stelo così denudato, particolarmente negli individui giovani, non ritenendo occhi che nella superiore estremità, ivi si carica di foglie e di semi, ed esile essendo il fusto in ragione dell' altezza, s'incurva e contorce; anni moltissimi inoltre impiega ad acquistar la massima forza, perché privo di canali inalanti laterali che dovevano nudrirlo ed impinguarlo. Inutile perciò e dannoso
   11 procurare un precoce sviluppo in altezza, non proporzionato alla grossezza e solidità dell'albero. Non si promuova il crescimeuto perpendicolare se non a misura che il pedale tanto si consolidi da reggere senza tutore alla furia delle meteore. E noi possiamo ingrossare il diametro di una pianta conservando i laterali germogli; quindi è in nostro potere l'accelerare o ritardare la sua elevazione, aver fusti quasi cilindrici o conici, badando però sempre a recidere i rami, i quali col soverchio aumento minacciano il deviamento de' canali verticali. Quando l'albero ha acquistata una sufficiente robustezza da non temere il piegamento, sit possono andar recidendo i getti laterali, lasciando sempre una bella testa sferica e rinunciando all'ulteriore elevazione,

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