ART. IV. •; >
Di altre specie di potagione.
Le potature a pennacchio, a spalliera, a cespuglio, a nano sono oggidì meno in uso. Si è riconosciuto che le piante legnose, costrette a prendere e sostenere forme tanto contrarie alla loro natura, presto intristiscono e muojono d'immatura vecchiezza. Si vogliono ora grandi giardini dì suolo ineguale e vario, ove ciascun albero isolato, collocato in fondo adattato più o meno asciutto, rivolto al vento più confacente> secondo i climi e l'altura, si lasci crescere nella naturale sua forma. Per non perder terreno si pongono in distanza gl'individui di prima grandezza, e negl'intervalli quelli di seconda e terza ; fra cui si distribuiscono cespugli, frammisti-di piante fruticose ed erbacee. Si vuole in somma un assortimento di molte e svariate piante, un. saggio. del regno vegetabile. La bellezza di tali giardini sta nella varietà e nella distribuzione, in tal modo ideata che sembri combinazione di natura. Furono detti cinesi, perché se ne trovarono in quell'antico e colto impero. Si nominarono poscia inglesi dal perché i signori britanni furono solleciti ad introdurli ne' loro castelli, donde tal moda tornò in Italia, in cui vari ne erano stati prima che i cinesi si conóscessero; e tralasciando le molte che furono ne'contorni di Boma e di Torino, celebre fu la sontuosa villa ^stabilita in Poggio reale dai due Alfonsi, e da francese poeta di quel secolo descritta con entusiasmo; nella quale frutti, aranci, fiori, arbusti, fontane copiose, vasti laghetti, ruscelli, prati, monticeli!, grotte, e sin un orto botanico, singolare in quel-