DI FANCRAZIO PALMA
ornamenti di capanne, piramidi, globi, gabinetti di verdura, ardii ec. usi almeno piante fruttifere, le quali soffrono la tosatura come cipressi, tassi, lauri, bossi fra le sempre verdi: caprini ed anche oppi ed olmi fra quello a foglie caduche. Si lasciano a cespuglio i vegetabili naturalmente tali, come le rose, le siringhe, le sambuchelle, le latitane, i ribes, i lamponi ed infiniti altri. Bello però per un proprietario tentare di far prendere agli arbusti il massimo crescimento in forma arborea. Così sambuchi, ginepri, pruni spinosi, spini bianchi, nespoli, noccioli, fusaggini, edere, tarnarici educati ad alberi, formano in un giardino paesista un non so che di bello e di curioso.
Soggiungo poche parole sul tempo di potare. Varie sono le opinioni su ciascuna specie. Io non estimo che la breve regola seguente: fuggì gli estremi; cioè si può potare in qualunque tempo, meno ne' grandi calori e negli eccessivi freddi. I primi saran più lunghi nelle marine, i secondi nelle alture. Giova anche as tenersene nei giorni piovosi o ventosi e durante il ravvivamento del succo nella bella stagione. Eiguardo agli alberi sempre verdi, vogliono che il momento più opportuno sia quello in cui si spogliano di foglie vecchie, verso il principio di primavera. Fra questi fa d'uopo di tagliare meno i resinosi, e non mai accosto al tronco, onde non eccitare un eccessivo trasudamento di resina; bensì i laterali vanno mozzati a mezzo palmo almeno dal fusto, non troncandoli interamente che l'anno dopo, quando saranno inariditi o quasi secchi. E la luna dovrà anche osservarsi? No, io penso, e prego tutti i proprietarì a svellere dagli agricoltori il pregiudizio di non potare in tale o tale altra fase; particolarmente la falsa opinione quasi comune di non potarsi le viti nella luna di febbrajo. Non potendo farlo prima di essa per altre faccende, molti perdono il mese più opportuno e ritardano il taglio sino a marzo o aprile, quando la vegetazione è già attivata, e la vite geme,