.m.
CONCHIUSIONE.
Lasciando le economiche utopie, abborrendo i paragoni, riconosco che la nostra provincia migliora il suo stato in tutti i rami di agricoltura, e specialmente nella piantagione di alberi fruttiferi, ma trovasi in urgente bisogno di mol-tiplicare quelli da legno: che la pastorizia siasi aumentata ed ingentilita, perché fatta compagna ed amica della coltivazione, da nemica e rivale che era nei tempi passati: che una maggior prosperità di queste due sorelle si può sperare se cresceranno consumatori utili; quelli cioè, ehe producendo valori effettivi colle arti, potessero commutarli con campestri prodotti: che nell'introdurre nuove manifatture dobbiamo preferire le dozzinali e di uso comune: che le nostre arti sono contrariate non dalla mancanza di capitali, di talenti, di attività e di non so quali altri mezzi creduti necessarii da letterati ma non pratici osservatori ; bensì dalla conoscenza di opere forestiere: che per valutare il nostro stato dobbiamo paragonarlo col passato, e non con quello di popoli lontani, i quali due secoli prima s'incamminarono nella strada dell'industria: che anche questi cominciarono con piccoli mezzi meschine intraprese le quali col tempo, con leggi protettrici severissime e coi guadagni accumulati crebbero progressivamente.
Persuadiamoci inoltre che le arti sieno belle, necessario o di lusso si mettono in armonia colle ricerche, non solo riguardo alla quantità, ma anche in rapporto alla qualità: che qualunque manifattura, sebbene siasi ingrandita coll'e-strazione, ha cominciato dal provvedere il proprio paese. Senza la grande Parigi, né i panni di Sédan, né i vini di P, PALMA, Opert complete, , • 3?