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Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   498 OPERE COMPLETE
   Sciampagna, né i vasellami di Sèvres si sarebbero perfezionati.
   Opino ancora che in questo mondo tutto è proporzione. Quindi se la ricchezza di una nazione è dieci volte maggiore di quella di un'altra, bisogna che dieci volte più raffinate e magnifiche sieno le opere della prima. Sciocco perciò ed insulso sarebbe il disprezzar la seconda perché non fa altrettanto; e peggio se questa nella sua povertà di quelle lussuose opere volesse adomarsi a spese dell'utile proprio o a scialacquo de' suoi capitali: che i talenti si sviluppano o corrono dove sono pregiati e pagati, sebbene nascano da per tutto, e son pregiati e pagati dove sono molti avanzi da profondere.
   Penso in fine che vi sieno due generi di opulenza: Pana naturale, l'altra artefatta. La prima è quella di un popolo dedito all'agricoltura, alla pastorizia ed alle arti necessarie, non avente inutili consumatori o produttori di parole, di suoni e di tutto ciò che gli economisti appellano servizi personali, i quali a buon senso vivono senza produrre alcuna cosa, ma succhiando il loro sostentamento e talora una smisurata ricchezza dai veri produttori. Questo popolo deve vivere agiato, e col superflo venduto ai vicini provvedersi di qualche oggetto necessario che il proprio paese non potesse dare. Tale era la ricchezza de' romani dei primi secoli, nei quali i dittatori ed i consoli si prendevano dall'aratro ed a questo tornavano al terminar dell'impiego; e tale quella dei contemporanei sanniti, sulla quale bella e dotta disertazione il barone Burini inseriva agli i4nnali civili. Dimostra egli che in quell'epoca tutti eran produttori, agricoli cioè od artieri: nessun soldo, meno che pel bassi uffici: né anche il pensiero di indossare spoglie straniere; ma i palli, le toghe, le tuuie/he eran tessute dalle donne di ciascuna famiglia, nelle quali cibo frugale, sodo vestire, innocenza di costumi nazionali mantenevano ed aumentavano la popolazione, lieta de' suoi pochi bisogni.
   L'artificiale ricchezza era quella dei romani dopo dilatato l'impero, nascente dai tributi dei popoli sottomessi; ed è quella di alcuni stati moderni, fra' quali primeggia l'In-

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