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Questioni Apruzzesi risolute

Niccola Palma
Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   qome dal rovesciarne le interne istituzioni. Contiouaron questi a governarsi colle proprie leggi , non solamente fino ad Ottaviano Augusto , ma sino ad Adriano ancora. Imperocché sebbene al primo fosse piaciuto ristringere il soverchio numero delle regioni Italiche coli' aggregarle insieme, e ridurle ad undici soltanto ; pure sì fatto regolamento non produsse alterazione, di sorta nelle formi civili. I Vestini mediterranei 9 i Sabini , i Marsi , gli Equicoli , i Peligni, i Ma micini ed i Frentani , unitamente ai Sanniti , rimasero compresi nella quarta : i Vestini sub-appennini , gli Atriani , i Pretuziani ed i Piceni nella quinta, cui 1' elemento più grande comunicò il nome, ed il fiume Aterno segnò il meridionale confine. Non ci stieno più dunque ad intronar le orecchie certuni, collo spacciare che il Piceno siasi sempre esteso fino all' Aterno e si risparmino la pena di produrre le autorità di quegli scrittori , i quali essendo fioriti dopo l'era d' Augusto , 'parlarono delle cose com' erano al lor tempo. Uno di costoro fu Plinio : Quinta regio Piceni est.... Tenuere ab Aterno arane, ubi mine ( si noti il nunc ) ager Adrianus ec. con che si uniformò alla vigente corografia : ma volendo pur ricordare la primiera ed ancor fresca restrizione del Piceno propriamente detto , soggiunse che nel fiume Helvino finitur Praetutiana regio , et Picentium incipit. Augusto , rispettando i diritti degl' Italiani , non volle dare il nome di Provincie alle undici divisioni d*Italia. Adriano però , o altro men
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