9°
per fossam vallumque in castra irrumpit (i). Avrebbe dovuto leggere die già intra valium Peligni pugnabant contro un intero esercito Cartaginese , quando Valerio Flacto tribuno della terza legione , rinfacciando ai Romani che sociis captorum castrorum concederent decus, la indusse a seguir Y esempio de' prodi Peligni : dal che rincorato Y impaurito console Q. Fulvio , cambiando ad un tratto la vile risoluzione di ritirarsi a Benevento , si pose a rappresentare alle altre legioni in quanto discri* mòie ac periculo fortissima coìiors sociorum, et civium legio esset : e con tal felice successo , che superate da ogni banda le trincee , si riportò segnalata vittoria , dopo la quale vennero con ragione rimunerati coli' ingente bottino coloro, quorum opera castra hostiurn capta erant, ante alios Vibius Pelignus ec. Il console chiamò socj i Peligni, perchè insieme co' Marrucini , Marsi e Frentani eran fin dall' anno di Roma 449 divenuti confederati co' Romaui (2) » Lo eran divenuti ben anco tutti gli altri popoli Componenti lf odierno Apruzzo. Quindi se avesser abbandonata Roma nel massimo de' perìcoli , e molto più se uniti si fossero al giurato nemico di essa, avrebber giustamente meritata la taccia di perfidi. Ma andò bea diversò il .fatto dal cominciamento al fine di quella truce guèrra. Chi dar mai umore degli Albensi e de' Carseolani , prodòtto
(1) XXV. 10. . (a) IX. 33;
Digitized by Gooq le