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e di tutte le altre nazioni Sabelle. Chi alla rozza e feroce Ronia diede le prime leggi ed uu principio d' amministrazione, se non un Sabino , nella persona di Numa Pompilio ? Da chi, se non dagli Equicoli, Anco Marzio tolse in prestanza il jus feriale ? Donde i Romani attinsero una religione, e la stessa parola san* cium.? Sanctum a Sabina linguai rispondono Varrone e Fcsto. Furono i Sabini imprimi maestri dell' agricoltura, a testimonianza di Virgilio (;)• Siilo Italico ricordò i rastrelli degli Equicoli -(2) s ed Orazio le. zappe dei popoli gabelli, Piace riportar le parple del secondo, racchiudendo un triplice elogio : Sed rustico-rum mascula militum —' Proles SabelljLs docta ligonibus — Versare glebas,et seyefce — Ma-iris ad arbitrium recisos — Portare fustes (3). Or, è P agricoltura causa insieme ed eflètto della civiltà e della pubblica morale. *Fi} 0 dagli stessi rispettati Sabini, 0 da Gabio , città degli Equicoli (4) che i decemviri automi delle dodici celebri tavole desunsero . nell' anno 3o^ quel che mancava alle leggi riportate da Grecia ;
Sic favtor vetenun :¦ ut tabulai peccata vetuntcs
Qua* bfs quinqut Piri JunxerwitJaederaregMm .
Vti Galfiis, vel cum rigidi* aequata Sabini* (5)
. (a) Yin, v. 371.
(3) Ut.'od.-6. . '
<4) Corrkpondendb. a : Castiglione di- Zagarolo, non r è nostra , ma d^lla porzione dell' agro Kquicolano rimasta nel Pontificio dominio.
(5) Orazio II cpist. 1. Ond' è che Tacito affermò essersi le dodici tavole composte , accitu qua usquam egregia { A nn• I1I.37.). 4 ' *