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Questioni Apruzzesi risolute

Niccola Palma
Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   • io8
   Cesonio Massimo nel consolato , mtì che ben lo accompagnò nell' esilio fuori Italia , cui Cesonio era stato da Nerone condannato (i). E sopra popoli di tanto eminenti e riconosciute virtii si è osato rigettare il predicato di osceni ? Come chiamare una tale impudenza ?
   X.
   Non dee farsi alcun conto dei così detti classici Italiani e dé dizionarj, che hanno Abruzzo non Apruzzo.
   Non mi sarei alcun po' riscaldato nel rilevar 1' errore del Calepino*, e nel purgare i nastri cari Apruzzi dalle rivoltanti imputazioni che ne son derivate ; quand' ei stato fosse solo a scambiar l'Abruzzo col Brutio. Ma no, che la comune de' Lombardi e de' Toscani , tanto prima che dopo l'età del Calepino, commise il medesimo enorme sbaglio , fintantoché i rapporti fra la nuova e 1' antica geografia non sono stati meglio conosciuti. Nella confusione dei Brutio coli' Abruzzo , siccome avevasi qualche idea d' esser quello stato l'estremo angolo d'Italia ; così, coli' esagerazione ai romanzieri permessa , si sono indicati gli Abruzzi come paesi lontanissimi. Boccaccio introducendo lo sciocco Calandrino ad interrogare ovd si rinvenissero certe pietre di soprannaturale
   (i) m epigr. 33.