Stai consultando: 'Questioni Apruzzesi risolute ', Niccola Palma

   

Pagina (108/114)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (108/114)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Questioni Apruzzesi risolute

Niccola Palma
Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   4
   Parto da un fatto: itìfconttàstabile. Le basse, classi del Teramano Apruzzo , beache discendenti dagli abitatori del Praeftitio, netto massima parte dicono Abruzzo non Apruzzo. Donde tal deviamento ? Dalla facilità , io penso , con «ui si proferisce il b , pel quale è sufficiente comprimere appéna le labbra , e lasciar quindi uscire naturalmente la voce. Il dotto Borrelli ha avvertito » che il b è una delle consonanti che più facilmente si mostrano su le labbra de' fanciulli : e perciò appunto è il fondamento di una gran parte delle voci eh' e-sprimono il padre » (i) dalla gran massa della popolazione realmente chiamato tra noi babbo e babà: Sono antichi gf indizj d' essersi v mutato in b. Nelle iscrizioni raccolte dal Grutero si leggono bivus e bixit per vivus e vixit. Dal-le prime pagine del presente opuscolo avrà il lettore notato che nel linguaggio del medio evo 'Valva divenne Baha e Balba , Vezzbla Bec* zola , fluvio JlubicK Ribi presso Boccaccio ( fate di berretta ) esclamava : io fo boto a Dio. Bruno , Butalmacco e Calandrino familiarmente parlando scambiavano involare cori inbolare ed imbolare (<2). Possiamo in oltre osservarè che Tiferno si è talvolta scritto Biferno (3). Più ovvia è la tramutazione del p in b, per la ragione che il primo si proferisce più difficilmen-
   (1) pioni. Abruz. feb. 1837. (ay Gior. 8. nov. 5 e 6. * (3) Antinori t.° a. cap. 4. 6.
   Digitized by