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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   0 Procuratori della regia caria in Àpruzzo affittarono a Notar Tommaso de Gipscico dae terze parti della gabella della, Ba ju-lazione di Castiglione, per once i3 e tari i5: l'atto fa scritto da Benencasa Notaro di Guasto Aimone (5o3). Stava Sai vento tra
   1 beni feudali di Gentile e di Simone di Grandinato, figli di Andrea, nel 1279 (5o4). L'un casale e l'altro troviamo indi aggregati al Contado di Monteodorisio (5o5) , dal quale alla corona ricaddero. Di fatti nel dì 8 Settembre i4*7 Giovanna li dichiarò possedere Castiglione e Sali venti , casali bo-scosi , già da lungo tempo disabitati , anzi abbandonati da' coloni ; quel di Cast [ione disse ella confinare co'territori! di Guasto Aimone , di Monteodorisio e di Guasto Gisonio ; e'1 secondo casale co'territorii di Santo Salisio ( forse error di scrittura , o tal era in que' tempi il nome dell' odierno S. Sai voi e con altri fondi di Guasto Aimone e di Monteo* dorisio. La regina divisando vendete questi Casali, ne insti-tuì contrattazione col nobile Filippo Caliortino da Bologna e con Santo Bartolommeo , 1' uno abitatore , 1' altro cittadino di Guasto Aimone , ed entrambi Sindaci per pai-te della Università e degli Uomini di questa terra. In effetti Giovanna JI gli alienò a prò di Guasto Aimone per duca-* ti . seicento di oro , di giusto peso (5o6).
   L'acquisto de'Casali, convalidato dalle sanzioni de'con* sedutivi regnanti, schivar non potè Le liti di revindica mosse dal Conte, alle quali la Università, pòse termine mercè il sa» grifizio di novello pagamento , come ih discorrere di Pen-n a luce mostrerò. I marchesati boschi S. Lorenzo e Salabuca invadendo andarono il territorio di Castiglione , che nel 1740 calcola vasi ampio per circa tommola 75o in parte lavorative ed in parte frattose, inculte (453) ; laonde la Feudal Commessione , facendo dritto a' gravami della Università , nel 1810 decretò che a questa la tolta parte di Castiglione resa si fosse sul marchesal bosco (473) ). Peraltro il decreto nou è stato sinora applicato; e forse a riguardo di tal sospensione si tollera dal Marchese che i coloni prossimi alla Salabuca intromettano in questa al pascolo i loro animali « menochè quando le ghiande incominciano a cadere. Avea Sai-venti nel 174° la estensione di tommola seicento circa , inculte , sterili, frattose per gran parte , e lavorative per pic-ciola porzione (453). In altri tempi , come nel sestodecimo «ecolo , le denominazioni di Castiglione e Saliventi erano con molta frequenza adoperate per designare i fondi quivi esistenti (507). Oggi 1' agro di questi distrutti casali , passato in altrui propietà , è in piena coltivazione.
   Pianura della Penna. Classica ella dir si dcbbe: in vero
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