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lina , e qui la fantasia ci pinga le fabbriche * i cittadini , la Università di Pennalnce, di cui apprenderemo i fatti dal sunto delle antiche carte.
Anno I2o4« Concordemente il ,de Benedictis e 1 Roma* nelli asseriscono che in questo anno il Pontefice Innocenzo III, con Bolla riportata dall' Ughelli « confermasse al Monastero di S. Giovanni in Venere il possedimento di Pen-naluce. Sembra ch'eglino siensi ingannati : ncll' edizioni del-l'Ughelli da me consultate ciò non si trova affatto (533). Gli è vero però che que' Benedettini furono padroni delle nostre terre ; e poiché nel seguente documento , che porta 1' epoca del 1252, già travedesi la Università di Pennaluce, nulla è più probabile della giurisdizione di S. Giovanni in Venere su Pennaluce nel i2o4*
A* 1252, giorno 24 di Novembre, undecima indizione. In casa di Bellino pubblico Notaro di Pennaluce, in presenza di Rainaldo Pennense Giudice del medesimo luogo, e de testimoni Iacopo Picazolo, Pietro d'Osente e Roberto di Gio* vanni di Gisone, Tommaso d' Archi abitatore di Pennaluce vende a Pietro di Turredonio un orto esistente nel teiìimento di Pennaluce , in contrada della Fonte dell' Oppio (534)« Sulle pianure della Penna, la pubblica strada percorrendosi, eh' è la più vicina al mare e che dirittamente mena per la foce della Lebba alla chiesolina della Penna, quando rimane circa up quarto di miglio per gingoersi a questo fiu-xnicello , vedesi a sinistra il sito del fonte dell' Oppio ; co-sì, ed anche fonte dell' Opra oggi si appella. Questo fonte, il quale nel 1252 comprendeasi nel demanio di Pennaluce , nel i5o3 stabiliva la confinazione tra Penna e Vasto
(pag- 93)•
A. 1289, 25 Giugno. Re Carlo II accertato della lealtà di Maestro Giovanni de Nucella Canonico Mazarense , lo nomina Portolano e custode del porto o lido di Pennaluce e di Guasto Aimone in Apruzzo: gli assegna un tari di oro per giorno sul denaro della regìa corte (535).
A. 1289, 2 Luglio. 1 Portolani di Pennaluce permettono a Fra Nicola Abbate del Monastero di Arbona e Proccuratore di Benedetto Diacono Cardinale della chiesa di S. Nicola in Carcere Tulliano y di estrarre dal pollo di Pennaluce , senza dazio , per Venezia , salme mille di frumento. Ne segnò l'atto Riccardo di Ruggiero Notaro di Pennaluce (536). Un porto in questa terra ? Forse lasciatovi da Buca ? Ovvero per porto intender deesi luogo di marina, in cui il Sovrano permise disbarco ed imbarcamento sotto la vigilanza de' suoi uffiziali ? È la Lotta porto naturale, e