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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   danza de' grappoli. Cerere però dispettosamente rimira i paropani andar invadendo que'campi, in cui le spighe biondeggiavano* Furono i tralci nostri che la terra di Schiavonia all'uopo soggrottata inebriarono ($29), ed è la nostra vite trapiantata ne* dintorni di Napoli , che fornisce alla Capi* tale la dolcissima grossa e bianca tira di S. Francesco, venduta quivi col nome di uva del Vasto. Provino 1' abbondanza di questo frutto le cento salme di vino incaggiate per ducati trenta nel 1554 Nostra sventura sta nella in*
   genti a preparazione del liquor di Bacco, onde a lunghi viaggi non resiste , e quindi forza è che pe '1 Distretto si consumi.
   Vcrtunno à qui stanza : volto l'ingegno alla varietà ed alla squisitezza de' pomi, ne conserva la ridondanza. Le Lazzcruole ed una specie di grosse albicocche , le quali da noi si chiamano bargini , non sono ancora comuui abbastanza. Vuoisi che circa la metà del secolo decimosettimo i Fchi gentili cominciassero a propagarsi da un albero , il quale vegetava presso Madonna delle Grazie (568). Il Fras-sino, donde la Manna traevasi , una volta qui vegetò (5^5). Qualche Castagno e'1 Corbezzolo si vanno introducendo. Abbiamo de' Pioppeti. Il Noce, 1' Avellano, il Mandorlo sono frequenti. I ca mangia ri sativi e spontanei abbondano.
   Che dirò poi. del mare popolato da numerose spepie di squisiti pesci, i quali formano he ordinarie vivande delle nostre mense ristuccate de' polli e de' pingui agnelli, ma un poeò desiderose di Vitello e di Bue ? Basti l'intendere che l'ordinario valore di once quarantotto di Cefali, di Merluzzi e di Triglie non eccede le grana dieci ; che i pesciolini cambia nsi per frutta ; che alle mense difficilmente presentansi i Polpi ; che Io Storione e 'l Rombo vivono nelle nostre onde. Non le Conchiglie ed i Crustacei, ma l'arte e '1 tempo a prenderle mancano. , Questa felice terra provvede di pesce i vicini Distretti : egli è vero che le barche da pesca o paranze appartenenti a' cittadini sono poche ; ma la facilità della vendita attira qui le barche di Termoli , di S. Vito , di Or tona.
   La distruzion delle boscate e delle folte siepi à impoverite .alquanto di sélvaggiume le campagne ; nondimeno le Lepri , i Ricci , i Colombi , le Starne ed altri animali di minor conto sono ancora in buon numero. Passano poi a seconda delle stagioni Tordi, Storni, Merli, Beccacce, Anitre, Upupe , Cuculi , Quaglie , Tortore , Rondinelle, Calandre, N Ficedule. L'Aspide, la Vipera, la Volpe e qualche Lupo de' vicini boschi Scorrono per le campagne. V'à buon numero di dimestici animali: in altri tempi era pregiata la razza de'no-