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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
diede in dóno H Palazzo agli Agostiniani dì Vasto net dì 24. Febbraio i3oo (676): fu desso stesso la stamberga di Scanosio nel t35a (pag* >77)? Giacoibo Caldora nel possederà quel primo palazzo , cui riformò ed ingrandì con occupare porzione dell' orto degli Agostiniani ; editi rio di gran, rinome in que* tempi (276), ed al di cui innalza* mento Concorsero gli sparsi ruderi di Buca ( pag. i43 ) : archi a fabbrica erano dv intorno intorno il cortile. Segno al livore de* Turchi pur esso fu dato alle fiamme nel 1566* le quali non vi rimasero che le sole mura in procinto di rovinare. Lo restaurarono i d' Avalos: la Università vi contribuì 55oo ducati ( Priv. XII ). Mostrano i dentelli del meridional muto la foggia della costruttura anteriore all' incendio. A quanta magnificenza dopo 1* incendio montasse , qual ne fosse stato il ricco addobbamento, se li figurerà di leggieri chi pone mente alla ricchezza del Iti marchesa! casa. Oggi non è che scheletro'di un colosso. 2. Giardino murato de'd' Avalos: non vi restano che pòchi vestigi! dell* antica bellezza ; un segno de* varii giuochi di acque, che vi si ammiravano (35g), è la vaghissima ma arìda fontana smaltata di variopinte conchì* glie , collocata in fondo di artefatto speco, nel di cui arcate leggesi ripetuta la Iscr. 63. 3. Chiesa di S. Maria maggiore. Vichi di S. Maria indistintamente si denominano te lorde , anguste , assai declivi stradelle , interposte a case per lo più di pessimo cemento e terragne, tra '1 giardino marchesale, questa chiesa , porta S. Maria e le mura a barbacani della città riguardanti il sud-iest. La platea di S. Maria indicata nel (677) è forse il
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