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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Art. 3. Strada consolare frentana. Tratterò.
   Strade nuove carrozzahdi rurali.
   La lapida di Blavio ( Iscr* a5 ) ne assicura di Una strada consolare o militare , che per le freutane regioni col nome di Via Trajana Frentaoa transitava ; gli slessi raziocini da
   noi formati per argomentarne il passaggio accanto a Buca ( pag. i46 ) or ci giovano a conchiudere eh' ella pervenisse in Istonio : ma qual bisogno di prove di ragione ove quelle di fatto esistono ? L'Itinerario dell* imperai or Antonino ( oltre a' disotlerrati ruderi di strada consolare ) è quello che veder ci fa la Via Flamminia-in Istonio (525 ). La diversità de'nomi non c'imponga : unica ella era la strada , che a noi giungeva. In veio la Via Flamminia , la quale da Roma per Rimini arrivava ad Aquileja (8a4) , spiccava un raggio, denominato parimente Via Flamminia , sino al fiume Pescara. Quivi si univa alla Via Claudia Valeria. Incominciava dal fiume altra strada, che per Angolo ( Civita S. Angelo), Ortona, Lanciano, Istonio, Uscosio ( paese distrutte presso Guglionesi) andava a Brindisi, ed avea nome di Via Fontana : ma poi , perchè restaurata e lastricata da Trajano nell'anno iof dell'era cristiana, assunse il titolo diStrada Trajana Frentana. Nell'Itinerario, pubblicato circa gli anni 262 della cristiana era, gli speciali e distintivi nomi delle indicate vie furono con poca cura e precisione adoperati , onde vi si chiamò Via Flamminia quella che dal fiume Pescara si portava a Brindisi (825). Una stessa strada militare adunque era e la Trajana Frentana e la Flamminia, la quale dopo aver toccato Lanciano e costeggiato Buca , entrava in Istonio, donde pe'l Ttigno, per Uscosio, Termoli (pag. i46 ), tarino (525), andava a Brindisi.
   Egli è probabile che questa nostra via consolare , lasciata Buca , se ne venisse ad Istonio per le vicinanze di Foote del Fico e per la contrada S. Martino, perchè ivi si rinvennero assai di sepolcri e molte lapidi ( pag. i44 > 171) , i quali da' Gentili si disponevano lungo i pubblici cammini. Certo è poi che'in Istonio penetrava pe'l lato di Madonna delle Grazie : quivi di fatti nel 1787, essendo Cesare Ricci Sindaco di Vasto, si disotterrò buon tratto di larga strada lastricata con segati macigni ( pag. ai5), come le vie consolari solevano essere ; e maggiormente per tale la dimostrò altro pezzo parimente lastricato , fornito di laterali rialti o margini rilevati per comodo de'passeggieri pedestri (824), colà rinvenuto a quattro piedi