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• Si à martori* dalle cappelle di Santa Venera eòo Con* fraternità nel 1S84 ( 906.) , di S. Rocco e della Madon-r ma fresca nel 161 a (907 ) % di S. Sisto e di S. Giacomo nel 1621 (902 ). Scartabellandosi i protocolli de' Notari ai ammira la quantità de'legati pii. Perchè compiasi la storia di questa Chiesa si rappellino qui e il capitolo Vi
• le oose esposte nelle pag. 34, 36, 46* 4$* 83» 85, 102, 124 > 127 , i47 » 169 f 178 » »&> » i84 , 187 , 196 : si veggaho pur le Iscrizioni.
3. CHIESA DI S. MARIA MAGGIORE. CoimATStniTE. Di*-porrò le notitie pressoché come per S. Pietro, e prima di porvi mano renderò conto dell'epiteto. Dicesi maggiore qne* sta Chiesa anche nell'anno i554 (908), quando durar do* ?èva un altro secolo la pace de' due Capitoli (peg. 64). O* gni mente non prevenuta scorge che l'epiteto, mar smtito da* partigiani della opposta Collegiata « vaiar poteva a dis* tinguere Ja presente Chiesa assai grande dalle contemporanee e piccole, pur dedicate alia Vergine*
Chiesa. Anno 1195. La chiesa di S. Maria in Gnasto Aimone è confermata con altre chiese in servizio a S. Giovanni in Venere (871). Si prete* dal Clero di S. Pietro che l'imperiai diploma avesse designata la chiesa di S. Ma-» ria in Valle; ma quel primo in à forza di additar dentro Guasto, e perciò indiea la Chiesa in disamina, unica allora nell'interno dell'urbano recinto, per quanto ci è noto: altronde diciannove anni prima del 1195, ossia nel 1176, la chiesa rurale parimente intitolata S. Maria era distinta con le qualificazioni di Cella e di in Vaile (4g3): m fine avrebbero mai i Benedettini data in nota per regia conferma un possedimento espresso con indeterminate denomina sioni ? Se adunque eglino tacquero e CeUa ed in Valle*, non-per balordaggine la fecero, ma perchè la Chiesa di S. Maria maggiore e non b CeUa di Maria in Valle vollero dal Sovrano convalidata in loro* dominio. Inter pe? trtfta si è la espressione in servizio per uua special natura di dipendente delle Chiese governate da Sacerdoti secolari; talché le chiese di S« Pietro » di & Maria del pari sottoposte all'Abbate di S. Giovanni in Venere nostro feudatario in que' tempi (pag. 26), con diversa giurisdizione e* rano da costui dominate ( 909 ).
1234* Scolpita in selce disadatta ad epigrafi ed in carattere angioino la lscrt 69, fa alla men. trista rilevare fina N ( ultima lettera di frase incisa in altro pezzo di selce smarrito) Virginis, due altre parole inintelligìbili, Ì2&6 XtagisU Bevat* La parola Firgini4 iocale*a al di M temr
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