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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
bil Tremoto avvenuto circa le nove ore della notte consecutiva al di primo Febbraro di questo anno, talché di cosiffatto genere di flagello ancora in Vasto si temea ; ma prevalendo la fede , innanzi di conseguirsi le sospirate grazie , la città di Vasto prende un sito a prospetto del Gargano , le fondamenta.di ottagona Cappella vi profonda , e nel dì 19 Marzo a benedirle ed a piantarvi la Croce si va in processione di penitenza dal Clero di S« Maria, dalla Congrega del Confatone della stessa Chiesa, dal Corpo della Citta e dal popolo. Frattanto cbe dal Clero unito a9 Cittadini le Litanie maggiori si cantavano , e la Congrega in sod-disfazion di voto promettea far celebrare nella nuova Chiesa la Messa cantata quando il dì festivo dell' Arcangelo veniva, le pietre fondamentali ed altri oggettini di devozione si ponevano. Carlo Ignazio de Vecchis, che di Vicario Foranee avea qui 1* uffizio , fu il primo a gettarvi un mattone 9 su9l quale erano scolpite la Croce e le sigle S. M. A., che dir votano S. Michele Arcangelo; incastrate stavano al inattone una pttruzza, della Basilica, ed. una lamina di piombo, sulla quale leggevasi- che in tal giorno, essendo Pontefice Alessandro VII, desso.avea posta la prima pietra fondamentale già benedetta. Altri mattoni con simili iscrizioni 1' Arciprete di S. Maria , il Vice-Marchese e fl Mastrogiurato vi collocarono : in ultimo il Predicator quaresimale Pietro da Lucerà Cappuccino molte medaglie benedette di diversi Santi dentro quelle fondamenta rinchiuse (noi).
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