[la sua opera in questa mostra] - [Art'in Festa 2006] - [sull'artista vedi anche su www.arteteramo.it]

STEFANIA DI GIAMMARTINO


L'ARTISTA


Stefania Di Giammartino, giovane artista canadese, di origine teramane e residente a L'Aquila, è stata una valida allieva del Liceo Artistico di Teramo e ha conseguito brillantemente il Diploma in Laurea all'Accademia di Belle Arti di L'Aquila, nella sezione Pittura.

Allieva dell'ultimo anno di Liceo, ha ottenuto nel 1982 il suo primo riconoscimento in campo artistico partecipando ad una mostra collettiva sponsorizzata dalla banca Tercas, dove la critica le ha riconosciuto il 1° Premio 'Valore Sociale'.

La sua attività artistica inizia nel periodo di studio in Accademia, partecipando a numerose mostre collettive ed extempore e concorsi di pittura nel territorio di origine, ottenendo premi e riconoscimenti.

Negli anni ha maturato, con un incessante lavoro di realizzazione di numerose opere, una capacità artistico-pittorica, che comunica sempre più, al mondo reale, i suoi stati d'animo e le emozioni più intime. Questo percorso si snoda tra opere di grafica ad inchiostro a china, nelle quali l'interpretazione avviene tramite linee sinuose e graffiate in bianco e nero e tra opere di tinte e cromatismi a tutto campo, spesso forti, accesi e provocatori.

I suoi quadri sono presenti in numerosi collezioni private e in diverse Fondazioni e Banche; la pittrice è, inoltre, socio dell'Associazione Arte Teramo.


PARTECIPAZIONI

1982
Concorso Liceo Artistico e Banca Tercas, Teramo. - 1° Premio

1984
Concorso estemporanea: 'Artestate Laga', Torricella Sicura, Valle Castellana, Rocca Santa Maria, (TE). - 1° Premio.

1987
Agosto: festa 'Notte di San Lorenzo', Rocca Santa Maria (TE). Donazione di un'opera posta al primo premio della lotteria abbinata.

1988
Mostra collettiva: Galleria 'l'Archetto', Teramo.

1990
marzo: mostra di pittura: Centro Arte e Cultura, Teramo.

1995
Mostra collettiva: 'Festa di San Luca', Teramo.

1996
Mostra collettiva: 'Festa di San Luca', Teramo.

2002
Mostra collettiva: Associazione 'Arte Teramo' - "Momenti d'arte", Sala Comunale, Teramo.

2003
Agosto: festa 'Notte di San Lorenzo', Rocca Santa Maria (TE). Mostra personale.
Mostra collettiva: Associazione 'Il Percorso', Centro Commerciale Coop, L'Aquila.
Mostra collettiva: Associazione 'Il Percorso', sala principale sede Banca CarispAq, L'Aquila.
Mostra collettiva: Telethon, Banca Nazionale del Lavoro, L'Aquila.
Mostra collettiva: Centro 'Meridiana', L'Aquila.
Mostra collettiva: Festa di San Martino 'Arte del Vino - Colori d'Autunno', Enoteca, Teramo.

2004
Giugno: Quarta Rassegna "Art'in Chiostro", Teramo.
Ottobre: Mostra collettiva "Autunno in Arte", Sala Comunale Teramo.

2005
Giugno: Quinta Rassegna "Art'in Chiostro", Teramo.
Agosto: festa 'Notte di San Lorenzo', Rocca Santa Maria (TE). Donazione di un'opera posta al primo premio della lotteria abbinata.
Concorso: 'Un Natale in Arte' - opera esposta Museo di Arte Contemporanea Cittadina, Teramo.

2006
Aprile: Rassegna: 'Incontri e Riscontri', Palazzotto dei Nobili, L'Aquila. - Riconoscimento Rivista 'Arte e Cultura', L'Aquila.
Giugno: Esposizione: 'Arti Figurative', Sala Medievale, Chiostro Santa Maria delle Grazie, Teramo. - Riconoscimento sulla mostra da parte della Critica.


COMMENTI


QUEL SOLO VOLTO INTENERISCE?
Le inquietudini provenienti dai lati più profondi e reconditi dell'inconscio si manifestano in apparenti inconsulti atti che difficilmente riusciamo a razionalizzare. L'artista che prima di tutti con un quadro emblematico dell'arte moderna espressionistica surreale, contrassegnò il sentire dell'interiorità fu EDWORD MUNCH. Dal quadro del norvegese titolato 'L'Urlo', le angosce esistenziali dell'intellettualità furono gridate violentemente. Quelle angosce durarono per tropo tempo sopite dagli artisti che nella comunicazione, attraverso le proprie opere, erano costretti sempre a madiare per le convenzioni borghesi e mai far trapelare le contraddizioni proprie tra interno ed esterno, razionale e irrazionale, immaginazione libera e operatività per il gusto corrente e le morali consacrate. Per troppo tempo gli artisti erano stati prigionieri di regole, convenzioni e modelli accademici precostituiti, congelando quindi lo spirito irrefrenabile creativo liberatorio che alberga nei migliori spiriti sensibili; 'L'Urlo' di MUNCH lacerò l'atmosfera stagnante e si propagò ad onde nello spazio e nel tempo. Da allora gli artisti più inquieti liberarono i propri 'Demoni' e generazioni di artisti rinarrarono l'arte liberando se stessi. Ecco che giovani artisti che sembrerebbero figli passivi di un tempo di benessere, felicità e di conseguente pace, fautori di bene e di valori di successo, invece di compiacere se stessi e gli altri di questa apparente condizione di pace, comunicano ansie e malesseri della propria condizione interiore. Ecco quindi l'artista giovane Stefania Di Giammartino, persona all'apparenza pacata, tranquilla, dall'aspetto fine, dolce e raffinato, rivelare attraverso i suoi disegni e dipinti una tensione contraria alle calme atmosfere e agli autocompiacimenti edonistici di un bel corpo. Dai suoi lavori viene messo a nudo il suo essere che agendo, disegnando e dipingendo tormenta le belle sinuose forme femminili; graffiate col segno a china, mimare KIRCHNER, HECKEL e soprattutto EGON SCHIELE, gli artisti 'Die Br'che' riconducendo il tutto in un'analisi verso le interiorità più profonde con forti pittorici gesti di cesure drammatiche; il sesso messo a nudo nonostante gli inutili vari orpelli della studiata arte della seduzione, viene brutalizzato per invitare lo spettatore a guardare oltre e soprattutto in profondità, verso una personalità che 'Urla isolata'. E' questa solitudine che rende la sua arte profondamente unica. In Di Giammartino non si riscontrano abbracci, pur se contorti, tra uomo e donna che vediamo nell'inquieto EGON SCHIELE, c'è invece una solitudine e una drammaticità che non a caso viene dipinta e disegnata in bianco e nero, e soprattutto prevalentemente nero, un tono che non da assolutamente respiro. La sola immagine che esce dal cupo sentire è il dolce viso adolescenziale solitamente aggraziato con l'ornamento di un cappellino che compare di tanto in tanto e allude chiaramente a una purezza che vuole rimanere tale, che magari è rimasta tale nonostante vive in corpo in tormento ed estasi allucinanti. Quel solo volto intenerisce l'anima e lo sguardo dello spettatore dal dramma, forse una dichiarazione d'amore e di speranza al fine di decodificare le ragioni delle inquietudini che amareggiano l'essere.

Sandro Melarangelo
Pittore, critico storico
Teramo, 2003.