Corriere Abruzzese 1888. In Città e fuori


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10 Marzo 1888 – n° 20


     Il Palazzo della Esposizione
     Chi s'inoltra verso la nuova Teramo e s'insinua tra quei nuovi fabbricati che formano la parte più arieggiata e vivificata dal sole, può ammirare in tutta la sua maestà il Palazzo della Esposizione che tra poche settimane dovrà essere consegnato alla Commissione ordinatrice.
     Il lavoro ferve in ogni angolo del fabbricato, in su, in giù, nei soffitti, nei sotterranei, nel pianterreno, nelle grandi camerate di mezzo, e dovunque.
     Sono sparsi qua e là oltre cento operai, — fabbri, carpentieri, ebanisti, muratori, imbianchini, tutti capitanati da Felice Sbraccia, che, per vecchio uso, i suoi commilitoni chiamano il «capitano» — come il di Teodoro venne chiamato «maggioretto».
     Eppure ho una gran paura che il nostro «capitano» non potrà consegnare il palazzo alla fine del mese, senza un vero miracolo di operosità!...
     Certo è però che quando i teramani potranno essere ammessi a visitare il Palazzo della Esposizione in completo assetto, in perfetta toilette, in cui spiccherà il tricolore vessillo, simbolo nazionale, ed il lavoro dei nostri operai verrà mostrato in tutte le sue svariate forme, in quelle immense sale, allora si che non potranno frenare gli applausi ai direttori e costruttori della fabbrica.

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     E giacché siamo nel palazzo della Esposizione, restiamoci.
     Ad alcuni intimi l'ing. Martinuzzi ha mostrato un disegno del grande ingresso all'Esposizione, di stile bizantino, e tutti l'hanno ammirato.
     L'idea dell'ingresso da parte dei giardini pubblici è tutta dell'on. Cerulli, ed è indovinatissima. L'ing. Martinuzzi poi, se potrà vedere attuato il suo progetto (c'est question d'argent sopratutto) l'avrà ridotta a perfezione.

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     Il prefetto che è stato indisposto parecchi giorni, è tornato in ufficio.

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     La mezza quaresima che per tradizione cattolica è una parentesi nella quaresima, passò tra parecchie feste di famiglia, ove si ruppe la pignatta molto allegramente. In casa Dati ve ne fu una che durò fino alle 4 ant. con una orchestrina molto applaudita.

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     Ecco una istituzione di cui dobbiamo rallegrarci con l'Associazione per mutuo soccorso fra gli operai di Città S. Angelo.
     Quegli operai hanno fondalo un Magazzino di generi di consumo, che verrà inaugurato il 18 corrente.
     In quel giorno il chiarissimo prof. de Tullio che insegna dritto commerc. nell'Università di Napoli terrà conferenza sulle cooperative; vi sarà banchetto sociale, e poi tombola, fuochi ec.
     Sarà una festa destinata ad onorare la società che la promuove ed il paese, ed attesterà il progresso della cooperazione fra gli operai.

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     E' aperto un esame di concorso per allievo commissario nel Corpo di Commissariato militare marittimo con lo stipendio di annue lire 1800.
     L'esame avrà luogo presso il Ministero della marina il 1. maggio prossimo.

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     L'appalto della pubblica illuminazione in città è rimasto al sig. Quartapelle per L. 398. L'asta venne tenuta in piena regola, e l'aggiudicazione è definitiva.

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     Ieri, presieduta dal ff. cav. Trosini si riuniva la commissione per la banda, e tutti dimostrarono le migliori disposizioni per ritemprare quella istituzione cittadina.

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     La Società dei reduci PP. BB. e FF. TT. ha inviata una circolare a molti distinti cittadini, in cui è detto:
     «perchè nell'Abruzzo forte e gentile la nostra città primeggi sempre in sentimenti liberali, scientifici e di progresso, e nell'occasione della prossima Esposizione operaia la festa a Giordano Bruno sia degna della grande idea e meritevolmente venga onorato l'intervento del distintissimo prof. On. Giovanni Bovio, questo Consiglio direttivo ha creduto fare appello a tutti i più benemeriti cittadini, per la formazione di un gran Comitato promotore.»

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     La moda dei capelli va anche osservata. A Napoli tornano in onore i ricciolini. Ora udite un consiglio.
     Poiché qualche originale e capriccioso volto di donna ha adottato il ricciolino, uno solo, bizzarramente acuato nel mezzo della fronte, molte signore lo hanno adottato. E ai volti classici stà malissimo, stona col carattere tranquillo, delicato, della fisonomia. Solo le signore molto vivaci, dai lineamenti marcati, dalla faccia mobile possono portare il ricciolino unico nel mezzo della fronte. Le altre — meglio la fronte perfettamente libera.