Corriere Abruzzese 1888. In Città e fuori


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26 Maggio 1888 – n° 42


     La notizia che ha messo il fermento in tutti è la venuta del ministro Grimaldi per inaugurare la nostra Mostra operaia.
     La cittadinanza è grata di questo onore, ma ancora più grati sono i nostri operai che vedono tenuti in buon conto i loro sforzi per riuscire all'intento altamente civile di far progredire le arti ed i mestieri in questa nostra regione.
     S.E. il ministro sarà ricevuto nel Palazzo di Prefettura, e la Deputazione provinciale farà gli onori di casa con quel decoro che siamo avvezzi a vedere ogni volta che la nostra rappresentanza provinciale è stata chiamata a tener alto l'onore della città e della provincia.
     Egli, probabilmente arriverà il 3 giugno con la corsa delle 12.25 per ripartire il giorno seguente.
     L'inaugurazione della Mostra avverrà alle 3 pom. dello stesso giorno con larghissimo invito a tutte le autorità, ai senatori e deputati della provincia, al senatore Tommasi presidente del Circolo abruzzese di Napoli, ai direttori dei giornali di Roma e di Napoli, a tutt'i sindaci, presidenti di banche, di società operaie della provincia, alla Commissione ordinatrice della esposizione di Aquila, ai sindaci di Aquila, Chieti ed Ascoli, ecc. ecc. ecc.
     Naturalmente, per tutti questi signori bisogna aver pronti gli alloggi, e perciò v'è una commissione apposita.
     Chi avrà alloggi da affittare, li presenti in nota alla sede della Società operaia con i relativi prezzi che speriamo siano miti.
     La Società Borghese prepara apposito programma di feste per l'inaugurazione.
     L'impresa teatrale darà uno spettacolo di gala, la sera del 3, in onore di S.E. il ministro.

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     Intanto, la prossimità del giorno dell'inaugurazione ha messo la febbre addosso a quelli che demoliscono i portici Pompetti e di Francesco, i quali, come fu stabilito l'altra sera dal Consiglio comunale, non saranno più ricostruiti.
     La demolizione di quelle case ha fatto acquistare aria e luce immensa in quel punto centrale della città, ma ha messo ancor più allo scoperto un altro sgorbio, quello cioè dell'arco del vescovo.
     E' un voto antico dei teramani quello della demolizione dell'arco del vescovo, e noi abbiamo tutta la fede di vederlo presto o tardi soddisfatto. Che ne dice l'ing. Narcisi?
     L'abbattimento del porticato Pompetti e di Francesco, appena un mese fa, era follia sperare. Oggi è un fatto compiuto.

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     La compagnia di canto e di ballo è tutta in piazza. Oggi arrivano i professori d'orchestra.

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     Ieri l'altro avvenne una grave disgrazia nella strada di Pompetti. Un carro di buoi rinculando travolse sotto le ruote un bimbo e gli fece molto male. Lo spavento del vicinato fu grande. Ieri sera migliorava il povero bimbo.

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     Un parricidio ci viene segnalato da Ripa. Ieri vi accedette l'autorità giudiziaria col Dr. Massei per l'autopsia.

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     Alla Società Teramana pel Tiro Provinciale al Piccione sono arrivati due premi da assegnarsi ai vincitori nella grande gara inaugurale; — uno dalla Società Borghese consistente in una bellissima sveglia artisticamente lavorata, l'altro dalla benemerita Ditta G. Pressanti che è una cassa di bottiglie della sua ormai famosa centerba, e del nuovo liquore detto «del campagnuolo» che, senza forse, è destinato a pari successo.
     Ci rendiamo interpreti dei sentimenti della nobile società col ringraziare di gran cuore gli offerenti, i quali in ogni rincontro hanno sempre animato ed appoggiato tutto ciò che torna ad indiscutibile vantaggio della cittadinanza.