Corriere Abruzzese 1888. In Città e fuori


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14 Novembre 1888 – n° 91



     Lunedì a sera ebbe luogo nell'Albergo del Giardino l'annunciato banchetto cittadino, in onore della banda del 27. fanteria.
     In due grandi sale allegramente illuminate presero posto militari e borghesi nel numero di 104. Le tavole erano ricche di fiori e doppieri, e nelle pareti si leggevano evviva all'esercito, al Re, alla banda.
     Grande cordialità dal principio alla fine. In un tavolo di mezzo erano il cav. Cerulli, il maestro Gatti e i rappresentanti della stampa cittadina.
     Fatte le debite considerazioni per la pochezza della spesa, e il numero degl'intervenuti, il servizio riuscì di comune compiacimento.
     Fu molto gustato il Gransasso della cantina Angelini.
     A metà del banchetto giunse il tenente colonnello Malvolti, col maggiore cav. Roux, ed entrambi furono accolti da uno scoppio entusiastico di applausi.
     Il cav. Malvolti ringraziò di questa festa, si scusò di non aver potuto intervenire al banchetto per motivi d'uffizio, e bevve alla salute di Teramo, il cui patriottismo è pari al sentimento della carità.
     Gli fu rinnovata una ovazione nel momento di congedarsi.
     A nome poi del corpo musicale, si levò il sig. Ademaro Donati, suonatore di gran cassa e bombardino, il quale fece un saluto al Comitato, ai cittadini tutti del banchetto, esprimendo la immensa gratitudine sua e dei compagni per si affettuose accoglienze.
     Soggiunge che non è solo in questa dolorosa circostanza che hanno trovato «la cara Teramo si gentile» ma benanco «al momento delle nostre fatiche» nella scorsa estate. Oggi però essa si presenta «più grande», oggi è l'iniziatrice della carità, è «l'instancabile madre che soccorre i suoi figli colti dalla sciagura, è l'amorosa sorella che lenisce in parte il dolore ed asciuga una lagrima ai suoi cari fratelli inondati.» Conchiuse col dire che «comandati saremo ben lieti per qualunque siasi evento, di far ritorno a questa nobile città.» (Applausi vivissimi).
     Alle 9 furono accompagnati fino alla caserma, ed il maestro Gatti più volte espresse al Comitato i suoi sentimenti di eterna gratitudine verso i teramani.

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     Il giorno di S. Martino, festa militare, la banda del 27. fanteria suonò dalle 2 alle 4 pom., e risuonò poi alle 9 nella ritirata.
     Fu accompagnata alla caserma da gran folla di popolo con grida di evviva. E' notevole questo fraternizzamento tra militari e teramani.

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     E' uscito per i tipi Scalpelli e figlia un opuscolo del Dr. Pio Mazzoni con l'applauditissima conferenza detta in Aquila, in occasione della Mostra agricola - industriale abruzzese.
     Leggendo quella conferenza, si capisce come il valente ed operoso nostro concittadino abbia riscosso dai colti aquilani così vive e meritate approvazioni.

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     Nel palazzo comunale tenne seduta la commissione esecutiva per il Collegio d'Assisi, presieduta dall'on. Costantini.
     Si deliberò nuovo e più vigoroso impulso all'opera sommamente benefica.

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     E' stato riunito pure il Comitato per la Monografia della provincia, ed ha deliberato di pubblicare il manifesto di associazione e provvedere alla stampa essendo i manoscritti quasi compiuti.

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     Un telegramma da Ascoli ci dà notizia del brillantissimo esito della Carmen in quel teatro. Furono bissati il preludio ed altri pezzi. Gli artisti col maestro Seppilli furono più volte chiamati all'onore del proscenio.
     Il Piceno giuntoci ieri, conferma queste notizie e nota l'entusiasmo che desta nel pubblico la Saffo Bellincioni.