Corriere Abruzzese 1888. In Città e fuori


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8 Dicembre 1888 – n° 98


     Anche dai paesi della provincia ci giungono proteste per i danni che si hanno dal nuovo orario ferroviario.
     Il secondo circondario e parte del primo sono i più danneggiati nelle relazioni col capoluogo, giacché una sola impostazione utile si ha per Penne, per Atri, per Città S. Angelo ecc. ecc. quella cioè delle 8 ½ del mattino.
     L'impostazione delle 4 pom. è utile solo per i treni della notte, la cui corrispondenza si distribuisce al mattino seguente; di talché per fare arrivare una lettera in una delle suddette città, ci vogliono 16 ore!....

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     Ma, giacché bisogna rimaneggiare l'orario della linea Teramo-Giulianova, e la Camera di commercio si farà organo dei reclami dal pubblico, si tenga d'occhio un'altra modifica che ci vien suggerita da alcuni nostri associati di Notaresco e Mosciano.
     Il primo treno che qui arriva da Giulianova alle 5.35 ant. è certamente il più comodo per tutti gli uomini d'affari che da Giulia, da Mosciano, da Notaresco, da Bellante, da Canzano devono recarsi al capoluogo per il disbrigo delle loro faccende.
     Ma pochi sono quelli che possono usarne, perchè parte da Giulianova troppo presto, ed arriva in Teramo quando la città ancora dorme.
     Se si facesse partire da Giulianova alle 6, i giuliesi, i moscianesi, i notareschini, i bellantesi, non sarebbero costretti a levarsi da letto, specie nella stagione invernale, alle 3 del mattino, per scendere nella valle.
     Capisco che il viaggiatore d'arrivo dai treni della notte, sarà obbligato ad attendere qualche ora di più in Giulianova, ma tra i due mali, in pratica, è d'uopo scegliere il minore.
     Ad ogni modo, anche i Comuni interessati non farebbero male ad unire la loro voce alla nostra, affinché si migliori nell'interesse di tutti l'orario ferroviario della Teramo-Giulianova.

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     L'altro jeri si riaprì la nostra Corte d'Assise col cav. Caramelli presidente e Rocco P. M.

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     Ritorniamo sulla questione del lago della villa.
     Vero è che il Municipio vuol rifare la conduttura dell'acqua in tubi di ferro, ma non è men vero che l'acqua da più settimane ristagnata, accenni ad imputridirsi, onde gli abitanti fuori S. Giorgio temono la mal'aria.
     La Giunta, di cui fan parte due medici vegga un po' di provvedere a questo bisogno.

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     Il Resto del Carlino di Bologna ci perviene con un resoconto circa gli esercizi di pratica criminale che si fanno dagli studenti di quella Università. Tra quelli che si distinsero, secondo il giornale bolognese, v'è un teramano, lo studente Rodomonte «per l'acutezza e l'efficacia dell'argomentazione.»